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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...
BERLUSCONI: "L'ITALIA NON DEVE' MAI ESSERE SUCCUBE DELLE AGENZIE DI RATING E DELLA BUROCRAZIA EUROPEA"

“Nei prossimi anni” ci sara' “schierata in prima linea, dalla nostra parte, una nuova generazione, una nuova classe dirigente, guidata da Angelino Alfano. Io non li lascero' soli: restero' in campo per vincere le prossime elezioni e perche' il governo dell'Italia sia ancora affidato dagli elettori a una forza di democrazia e di liberta' qual e' la nostra”. Lo afferma Silvio Berlusconi in un messaggio ai promotori della Liberta'. 
E indica la sua ricetta per uscire dalla crisi: “la realta' e' sotto gli occhi di tutti. Nonostante la manovra, lo spread è tornato a livelli molto elevati. E gli italiani sono fortemente preoccupati per il carico di sacrifici che rischiano di diventare inutili se l'Unione Europea non cambia strategia, puntando non solo sul rigore ma anche sulla crescita e soprattutto se la Banca Europea non diventa garante della moneta unica”.
Spiega poi che “nei prossimi giorni, di fronte al perdurare della crisi economica e ai sacrifici che l'ultima manovra del governo tecnico comporta per ogni famiglia, la vostra missione, anzi la nostra missione, sara' quella di trasmettere a tutti gli italiani un messaggio di verita', ma anche di speranza. Anzitutto di verita', per dire fino in fondo come stanno le cose, cancellando una volta per tutte la menzogna di chi aveva indicato il nostro governo come l'unica causa dello spread elevato, e quindi della crisi. Ma anche un messaggio capace di aprire i cuori alla speranza, indicando le riforme che siamo pronti a sostenere per un grande cambiamento dell'Italia, perche' diventi finalmente una democrazia moderna”. 

Berlusconi ricorda quindi le riforme su cui puntava il suo governo e sulle quali l'Italia aveva assunto un impegno in Europa: “l'attuazione del federalismo fiscale, con riguardo ai costi standard della sanita' e ai fabbisogni standard dei comuni; i nuovi ammortizzatori sociali e la nuova legislazione sul lavoro per rendere possibili le ristrutturazioni aziendali; il completamento della riforma della giustizia civile, partendo dal lavoro svolto dai nostri ministri della Guistizia; le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali per superare gli sprechi delle partecipazioni municipali; il sostegno alla ricapitalizzazione delle banche per assicurare il credito e la liquidita' alle imprese, indispensabili per uscire al piu' presto dalla recessione”. Infine, l’ex premier torna a parlare dell'Europa: “l'Italia non deve essere mai succube delle agenzie di rating e della burocrazia europea. E tanto meno succube di quei capi di governo che, per calcolo elettorale, hanno preteso di sostituirsi all'Ue unita e di imporre ad altri Paesi dell'eurozona egoismi nazionali spacciati per giuste soluzioni comuni, soluzioni che si stanno rivelando sbagliate nel metodo e nel merito”.

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