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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Antifa...blablabla

ANNIVERSARIO ACCA LARENZIA, ANPI: VIETARE IL RICORDO DEI MORTI DI DESTRA
Ah, che bella questa esplosione di diritti sotto l’ala protettrice del governo tecnico. Come ci sentiamo tutti rinati a nuova vita, trasfigurati dall’alone di santità emanato dal caritatevole ministro Riccardi, dall’esorbitante sobrietà del premier Monti. Come è rasserenante scoprire che nel 2012 che doveva farci trovare tutti più bravi e più belli diventi un criminale se commemori tre ragazzini uccisi come cani in una fredda sera del 1978. L’Anpi Lazio, ancora piena di buoni sentimenti natalizi, ha infatti diramato una sobria nota in cui ha spiegato: «La manifestazione organizzata il 7 gennaio a Roma dai gruppi neofascisti romani e nazionali, in occasione dell’anniversario degli omicidi di Acca Larenzia (1978), mette a forte rischio la sicurezza della capitale, rischiando di alimentare l’odio politico e di trasformarsi in un evento mediatico di apologia del fascismo e dell’antisemitismo». Proprio per questo, la sempre illuminata Anpi chiede «al Prefetto di Roma di vietare la manifestazione». Perché sia mai che qualche questione possa chiudersi senza divieti, senza prepotenze, senza atti di forza. Si potesse per una volta parlarne, ragionarne, anziché fare i questurini delle manifestazioni, delle idee, persino delle commemorazioni funebri. E poi, per non farsi mancare nulla, l’Anpi romana ha invitato «fermamente il sindaco Gianni Alemanno a ritirare la proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante. È raccapricciante a 73 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali fasciste che venga avanzata tale proposta. Almirante fu il segretario di redazione della rivista La difesa della razza (quindicinale che tra il 1938 e il 1943 fu l’espressione più diretta del razzismo del regime fascista)». Che vergogna, un leader politico così importante ridotto al rango di uno scrittorucolo razzista. Neanche fosse stato un Bocca qualsiasi.

Adriano Scianca
www.secoloditalia.it

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