IL TORO E L'ANTIPOLITICA
In Italia la
crisi finanziaria scoppiata a Wall street nel 2008 si è trasformata in
una crisi politica sistemica, dove ad essere messo sul banco degli
imputati non è questo o quel partito, ma addirittura la politica in sé.
Infatti si usa in termine “antipolitica” per definire il movimento di
opinione sul quale viene abilmente canalizzato il malessere della gente.
Operazione che dà già i primi risultati. Vedi Grillo.
Si tratta di
un’operazione ben orchestrata, nella cui rete cadono in buonafede
milioni di persone. Portata a termine, potrebbe fare danni irreparabili.
Ma andiamo con ordine. I partiti,
cedendo il passo a Monti, hanno dichiarato fallimento. Inoltre hanno
fornito troppi esempi di disonestà e non sono stati capaci di fare
pulizia al loro interno. Questi sono dati di fatto. Ma la crisi non è
scoppiata per questo. E’ partita dall’America. I politici italiani
possono essere incolpati di ogni nefandezza, ma non di esserne i
responsabili. Questo va precisato perché nell’immaginario collettivo se
oggi siamo più poveri, paghiamo troppe tasse, aumenta la disoccupazione
ed i giovani non trovano lavoro “è colpa dei politici”.
Non è così.
La causa è strutturale, è nel sistema, viene da lontano. I governanti
italiani hanno semmai delle responsabilità nell’averla sottovalutata,
nel non essere stati in grado di reagire adeguatamente, ma non certo di
averla provocata.
Questo va detto perché l’uomo qualunque (da cui il
qualunquismo), immerso nei suoi problemi quotidiani, ha la memoria
corta. E’ così facile manipolarne i giudizi fornendogli informazioni
che lo portano a confondere la causa con l’effetto al punto da
convincersi che è giusto chiamare i piromani a spegnere l’incendio.
L’antipolitica
si sta diffondendo rapidamente. E’ una reazione irrazionale, per alcuni
versi anche comprensibile. Ma è un abbaglio. Produce demagogia e
qualunquismo, non la soluzione dei problemi. Solo la Politica, quella
con la P maiuscola, può risolverli.
La gente, abbagliata dalla
condotta di alcuni politicanti (non di tutti!) che giustamente bisogna
spazzare via, non vede il vero problema che è la tirannia dell’alta
finanza. Con tutto il rispetto, coloro che tifano per l’antipolitica si
comportano come il toro alla corrida, che cerca di incornare il drappo
rosso agitato dal torero davanti ai suoi occhi, inconsapevole che
proprio attraverso questo trucco verrà ucciso.
Non sarà certo
l’antipolitica a liberarci dalla schiavitù delle banche e del denaro.
Non sarà Grillo a salvarci. In politica, come in guerra, la prima cosa
da fare è una sola: individuare chi è il nemico. Se si sbaglia in questa
operazione fondamentale si fa la fine del povero toro.
Paolo Danieli
da www.lofficina.eu