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A Schio si spende meno di Bassano per la Polizia Locale. Sotto la lente: 1,8 milioni di spesa, servizi adeguati?

A seguito dell'esame dei dati consuntivi degli ultimi anni richiesti dal nostro gruppo consiliare, emerge un quadro che richiede una riflessione approfondita. Per questo, ​a​bbiamo depositato una nuova interrogazione al Sindaco (clicca qui) , affinché l'amministrazione comunale si faccia parte attiva nel chiarire alcuni aspetti critici della gestione del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino​. "Il confronto con realtà simili è inevitabil​e " - dichiara Alex Cioni, Capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Garbin. ​" Se il Comune di Bassano del Grappa spende circa 2.300.000 euro all'anno per la Polizia Locale, con un costo per abitante di circa 54 euro, Schio contribuisce con poco meno di 1.804 mila mila euro, pari a 46,91 euro per abitante. La domanda che ci poniamo è semplice: questi investimenti garantiscono un servizio efficiente e adeguato alle necessità della nostra comunità?" Nel dibattito in corso a Bassano del Grappa si sta valutando l...

Elezioni amministrative, il giorno dopo

   
ANCHE DALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ITALIANE UNA PROTESTA CHIARISSIMA
  
L’Italia non è la Grecia e la protesta qui non sarà mai seria e compatta. Ma i dati delle amministrative parlano chiaro.
Vincono gli uomini e perdono i partiti. Vincono le liste civiche e perdono i partiti. Vincono gli incazzati e perdono i disponibili. Vincono i populisti e perdono i commedianti della "responsabilità".
Sono sconfessati Monti e il suo rigore straniero, soffocante ed usuraio. Perde in particolare l’intero „centrodestra“ e non poteva essere altrimenti perché fino allo scorso novembre era stato un soggetto politicamente scorretto e poi si è improvvisato in un qualcosa che non è per nulla congeniale ai suoi elettori.
Portavoce dei piccoli imprenditori e di buona parte dei lavoratori, scudo fiscale, dunque coalizione dei più onesti e dei più banditi, calmiere nei confronti dell’Europa, populista, si è ritrovato di colpo a fare il normalizzatore ed il normalizzato - paradigma all’Alemanno - ed è stato puntualmente preso a schiaffi.
Il Pd paga a sua volta nei confronti di Idv e soprattutto del Cinque stelle ma  lo fa molto di meno perché è un partito di burocrati e di establishment e può perfino considerarsi soddisfatto della scelta operata nei confronti dei banksters con cui tradizionalmente sia i progressisti sia i comunisti (dirigenti e base) sono in affinità elettiva. Nel marasma generale il suo retrocedere ordinato è sembrato una progressione.
La scelta montiana del centrodestra lo ha invece dissanguato alimentando  il populismo civico, quello tribunizio (compreso il Cinque stelle che ha fatto il pieno trasversale) e quello personalista e potrebbe addirittura segnare il de profundis per tutta la ciurma berlusconiana senza nocchiero.
Ora bisognerà vedere cosa faranno in reazione a questa reazione chiarissima i dirigenti dei partiti nazionali, in particolare quelli del Pdl, il che dipende anche dal grado d’indipendenza o di dipendenza che si attribuisce loro.
Se l’ondata greca, quella francese, quella britannica e quella italiana verranno tenute in conto, lo Sceriffo di Montingham potrebbe essere bruscamente scaricato, lui e i suoi arroganti compari stile Fornero.
Ma quanta indipendenza e quanto coraggio ci sono? Probabilmente molto poco.
Alfano  si è messo subito in riga con imbarazzanti affermazioni di presunto sacrificio sull’altare del dovere confermando l’intenzione di sostenere la banda balzelli anche a costo di far sparire del tutto il centrodestra.
Sicché la linea populista che si delinea caoticamente rischia di essere l’unico dato saliente delle amministrative. Bisogna evitare che sia manipolata da neogappisti costituzionalisti ed operare per una svolta peronista consapevole e condivisa.   Un compito ambizioso ma tutt’altro che proibitivo se non fosse per la scarsa maturità o la piccola consistenza di chi vi ci si dovrebbe cimentare.

Gabriele Adinolfi

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