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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...
IL GOVERNO NON SI IMPROVVISA
*di Marcello De Angelis


La banalità secondo la quale se uno è professore ne sa più degli altri, è da sempre stato considerato un indice dell'arretratezza paesana. Non a caso, dove l'istruzione è un bene scarso, chi si dà arie da esperto viene soprannominato "il professore". Si dice anche di chi ostenta arrogante prosopopea e fa il saccente, che "fa il professore". Il partito del Corsera ha abilmente convinto buona parte degli italiani che i politici sono tutti parassiti ignoranti fannulloni e incapaci e che solo una squadra di esperti e tecnici ci potesse salvare. Tecnico non vuol dire esperto. Un tecnico sta a un politico (uno bravo, si intende) come un idraulico sta a un ingegnere. Persino per governare, insomma, ci vuole mestiere. O almeno l'esperienza e la comprensione di meccanismi complessi. Un contabile non fa lo stesso lavoro dell'imprenditore che, ovviamente, ha bisogno del contabile per fare i conti. L'idea - che riemerge in alcune fasi storiche di crisi - che a governare non debbano essere i politici bensì categorie più nobili e illuminate (i filosofi, i poeti, i preti, i militari, gli scienziati...) ha avuto riscontri positivi solo nei romanzi di fantascienza. Un professore di scienze politiche non è mai stato un buon politico. Un riccone americano che aveva dedicato al lavoro tutta la vita disse: "Se gli economisti delle università sono così bravi, perché non sono più ricchi di me?". La saggezza popolare dice: "Chi sa fa, chi non sa insegna".

direttore de Il Secolo d'Italia
www.secoloditalia.it

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