MONTI PARLA AI MERCATI, NON AL SUPERMERCATO
Spesa di fine anno. Prima della geniale quanto lucrosa moda anticasta di Stella&Rizzo, la banalità d’obbligo era la domanda sul prezzo di un litro di latte rivolta al politico nei talk-show. «Ma lei lo sa quanto costa un litro di latte?», chiedeva l’anchor-man de’ noantri o la stellina aspirante pulitzer. Il politico, di solito, rispondeva laconicamente: «La spesa la fa mia moglie…». Nel mio caso posso dirvi che al discount lo pago 99 centesimi, al supermercato un euro e trenta, mentre al bar sotto casa costa – ahimé – un euro e sessanta. Una confezione grande di latte in polvere per neonati costa tra i 19 e i 22 euro… Alla faccia degli incentivi alla maternità e alla politica per le famiglie. Ma ognuno ha la politica che si merita. Il cassiere inveisce contro Monti che gli ha aumentato la benzina. Lui abita fuori Roma e viene a lavorare in auto. La verde tocca quota 1,722, il diesel 1,701. Una signora gli dice: «Certo che voi italiani non siete mai contenti, se gli aumenti l’avesse fatti quello di prima avreste detto che era un delinquente…». La seconda signora dice: «Ma questi aumenti erano inevitabili, qualcuno doveva pur fare qualcosa per salvare l’economia…». Il cassiere dice alla seconda: «Allora signora si sbrighi a pagare e tornare a casa così può andare a sentirlo in televisione…». Lei risponde: «E certo che lo vado a sentire…». Il premier, in tv, diffida chiunque dal pensare che ci voglia un’altra manovra. La polizia del pensiero vigila: pagare e gioire; non dissentire. Il rancio è ottimo e abbondante. Sissignore.

Marcello De Angelis
direttore de "Il Secolo d'Italia"

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