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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

ANGELINO ALFANO: IL NOSTRO NON E' IL PARTITO DELLE TESSERE

Quella che si apre è una settimana ricca di appuntamenti e impegni per il Popolo della Libertà, come annuncia il segretario Angelino Alfano: “prosegue senza soste il rilancio del PDL. Sto mantenendo tutti gli impegni presi il primo luglio nel giorno della mia elezione: 
1) questo fine settimana cominceranno i congressi provinciali e subito dopo verranno convocati quelli comunali. Il nostro è il partito dei tesserati e non delle tessere. Il partito fatto dal popolo. 

2) è passato il principio secondo cui nessuno potrà avere più di un incarico, sarà vietato ricoprire contemporaneamente gli incarichi di assessore, presidente di provincia o sindaco e di partito. Una testa, una tessera, un voto, una sedia. Il rinnovamento va avanti.” 

Alfano sottolinea anche che “da parte nostra non c’è alcun rallentamento sui tagli ai costi della politica e agli stipendi. Andiamo avanti è giusto così. Sarà il Parlamento ad assumersi la responsabilità della scelta, come ha già cominciato a fare sui vitalizzi. Su un tema così delicato il Parlamento non si faccia commissariare dal governo”.

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