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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Articolo di Thieneonline.it

SCHIO. CIONI, NUOVO ATTACCO A GRUPPO CONSILIARE PDL: “TOLETTINI OBBLIGATO A COADIUVARSI CON ME, PARTITO SIA TRASPARENTE"

"Gruppo consiliare del Pdl di Schio all'ultima spiaggia". Alex Cioni, coordinatore vicario del partito e membro della direzione provinciale, descrive così gli "amici" Alberto Bressan, Stefano Ceola e Marco Tolettini, in prospettiva del congresso scledense, imputando loro la mancanza di pluralismo.

Da tempo, il gruppo consiliare, al centro di una polemica intestina al Pdl e alla coalizione con la Lega nord, rivendica il proprio diritto a rappresentare le istanze degli elettori e degli iscritti. Vuoi per il mandato ricevuto alle amministrative del 2009, vuoi per le cariche dirigenziali ricoperte dai suoi componenti. A partire da quella di Tolettini, responsabile politico a Schio. Ragionamenti che, secondo Cioni, hanno più di una falla. "Marco Toletini – obietta - è il coordinatore comunale del partito, obbligato però per statuto a coadiuvarsi sempre con il suo vice-vicario (il sottoscritto nella fattispecie). Come si evince tale regola non è stata rispettata, altrimenti non sarei mai uscito con delle note pubbliche per sottolineare un punto di vista diverso".

Il coordinatore vicario attacca l'intera impostazione del gruppo consiliare, imputandogli una linea fin troppo morbida nei confronti della maggioranza in Comune: "Coloro che oggi siedono sugli scranni del Consiglio comunale si ritengono presuntuosamente e pretestuosamente gli unici depositari della linea politica e del partito stesso, tanto da avere portato il Pdl in una posizione di subalternità alla maggioranza di centrosinistra. Noi non vogliamo un partito di soli eletti e vincolato alla logica delle burocrazie interne ad esse collegate, ma un partito plurale e inclusivo, trasparente nel suo operare come se fosse una campana di vetro, perciò composto da donne e da uomini impegnati nel contribuire alla vita del movimento partecipando attivamente e non da semplici spettatori al suo cammino".

"Il resto – conclude, rimandando alla base l'ardua sentenza- sono chiacchiere e parole in eccessiva libertà che denotano un nervosismo da ultima spiaggia. Noi abbiamo lavorato e lavoriamo per confrontarci proprio su questi temi al congresso del circolo cittadino: perciò siamo sereni e ottimisti perché saranno gli iscritti e la base a valutare scegliendo in assoluta libertà quale dovrà essere la struttura ed il metodo di lavoro che il partito dovrà seguire".
di Redazione online - www.thieneonline.it

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