AL SERVIZIO DELLA BANCA (ROTTA)
Le figuracce e i disastri di questo governo di tecnici e del Colle che li sta avallando
Le figure di merda del duo Monti-Napolitano non conoscono soste. Dopo
la vicenda dei Maro’ sequestrati dagli indiani in seguito al noto
incidente con il peschereccio, in un classico e pugilistico uno-due, i
nostri hanno balbettato con lo sguardo inebetito alla notizia che gli
inglesi, senza preavviso alcuno, avevano effettuato un blitz durante il
quale è stato ucciso un nostro connazionale in Nigeria.
Complimenti. Alla faccia del “ritrovato prestigio internazionale”
strombazzato da mesi dalla propaganda del nuovo regime, si moltiplicano i
segnali della nostra debolezza sulla scena internazionale.
Non solo, l’Istat ci comunica che i consumi degli italiani sono
crollati al livello di 30 anni fa e che la recessione è ormai cronica.
In sottofondo si odono i soliti ragli partitici che continuano a
distrarre un’opinione pubblica sempre più rassegnata, su faccende
inutili da reality televisivo.
Non c’è che dire il panorama è desolante e l’Italia raramente nella sua
breve Storia ha conosciuto un momento così buio e paludoso: le sabbie
mobili in cui il Governo dei tecnocrati sta trascinando il Paese, con la
complicità dei partiti, stanno inghiottendo il mondo del lavoro,
l’istruzione, la sanità , le infrastrutture, in un delirio di misure
inutili e controproducenti.
In questi mesi, non è stata presa una seria iniziativa a favore di una
ripresa della crescita della produzione, non è stato affrontato nessun
nodo strategico dell’assenza di competitività delle imprese, non è
stato affrontato alcun nodo strutturale: in compenso assistiamo ad una
demagogia sfrenata , a previsioni ottimistiche basate sul nulla come
neppure la Maga Otelma saprebbe fare e ad un’indegna campagna sulla
“meritocrazia” da parte di una classe “dirigente” che ha campato per
anni grazie ad amicizie e parentele illustri.
Un futuro di precarietà, povertà e ingiustizia sociale sta piombando
sull’Italia , ma nessuno, ne’ a destra ne’ a sinistra , sembra
interessarsene. Nel frattempo, visto che qualcuno vuole anche vietare lo
studio della Divina Commedia del Sommo Poeta così da toglierci anche il
patrimonio culturale, non resta che citarne un famoso verso sul quale
gli italiani, oggi più che mai dovrebbero meditare” nati non foste per viver come bruti, ma per seguir vertute e conoscenza”…
Carlo Bonney