Passa ai contenuti principali

Articolo più recente

Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

E' arrivata l'ora di mettere mano nel portafoglio. Allegriaaa!

 
PER LE IMPRESE E I CITTADINI A BREVE SOLO STANGATE  

L’impopolare ritorno della tassa sulla prima casa ha finito per monopolizzare il dibattito attorno all’Imu, la nuova imposta del governo Monti sugli immobili. Del tutto comprensibile, poiché gli italiani continuano a vivere come una sostanziale ingiustizia il dover pagare un’imposta sulla casa conquistata e sudata a prezzo di grandi sacrifici. Ma attenzione, l’Imu si applica su tutti gli immobili e non deve passare in sordina il fatto che la nuova imposta in arrivo va a colpire pesantemente l’economia reale, penalizzando i proprietari di piccole aziende e di negozi, che rischiano di finire sotto il livello di galleggiamento e di chiudere bottega.  Il meccanismo di calcolo è infernale: si rivaluta la rendita e il valore catastale secondo moltiplicatori aumentati mediamente del 60% rispetto all’Ici e poi si applica un’aliquota che di base è del 7,6 per mille ma può arrivare (decidono i Comuni) al 9,6 per mille. Il Sole 24 Ore ha fatto i calcoli per alcune grandi città: commercianti, piccoli imprenditori e professionisti pagheranno per negozi e uffici una tassa triplicata. Un esempio per tutti: l’imposta su un ufficio a Milano passa da 3.100 a 9.500 euro, su un negozio da 360 a 1120 euro. La musica non cambia per le altre città. C’è da aggiungere che la stessa Imu danneggia pesantemente anche il settore agricolo, laddove gli immobili rurali finora erano esenti.  Nella sostanza, l’Imu incide su un sistema produttivo già sfinito dalla crisi e appesantito da adempimenti fiscali e burocratici. Per molti commercianti potrebbe essere il colpo finale. A meno che non arrivino segnali dal governo di un impegno concreto e sollecito in direzione dello sviluppo.

Articoli più letto dell'ultimo mese