SCHIO, INTERESSANTE DIBATTITO SUL NUOVO OSPEDALE DI SANTORSO
Si è svolto questa sera presso la sala parrocchiale di S.Trinità
l'interessante conferenza, promossa dall'associazione Communitas, per
presentare ai cittadini il nuovo piano socio-sanitario che coinvolgerà
direttamente il neo-nato presidio ospedaliero di Santorso. Ospiti della
serata Leonardo Padrin e Raffaele Grazia rispettivamente presidente e
consigliere della V commissione, l'organismo chiamato a deliberare sulle
nuove direttive sanitarie a livello regionale.
Assieme al numeroso pubblico accorso erano presenti in sala
anche diversi rappresentanti del mondo politico locale, tra cui il
sindaco di Schio Luigi Dalla Via, il Sindaco di Santorso Menegozzo ed il
presidente della conferenza dei sindaci dell'alto vicentino Toldo oltre
a vari assessori, consiglieri comunali ed esponenti delle minoranze.
Moderatore
della serata il presidente di Communitas, Pietro Veronese,
un'associazione che da anni persegue l'obbiettivo della
sensibilizzazione e dell'informazione dei cittadini su vari temi di
natura "comunitaria" tra cui quello del nuovo ospedale unico di
Santorso.
Il primo intervento ha visto come protagonista il consigliere regionale
Raffaele Grazia che, deviando un po' dal tema della serata, come già fatto in passato si è espresso in maniera scettica sul tanto criticato
project financing
del nuovo complesso ospedaliero di Santorso: "Avevo già espresso alcune
preoccupazioni sul project financing anni addietro; preoccupazioni che
si sono rivelate fondate. La nostra commissione ha elaborato un
confronto tra i diversi piani di finanziamento fin qui realizzati in
Veneto e quel che si denota, per quanto riguarda l'ospedale di Santorso,
è un contratto molto rigido e limitante aggravato dai forti interessi
da corrispondere ai privati". Il politico bassanese si è poi spostato
ad analizzare la bozza del nuovo piano socio-sanitario, che andrà a
sostituire quello attualmente in vigore redatto nel 1995: "E' stato
necessario attualizzare il piano in relazione al moderno contesto e alle
attuali risorse. Il Veneto gode di un sistema socio-sanitario
funzionale ed efficiente ma per mantenere l'attuale omogeneità tra costi
e qualità dei servizi erogati c'è bisogno di evolverne la struttura".
Grazia conferma la volontà da parte della regione di un passaggio ad una
migliore distribuzione dei presidi sanitari sul territorio: "In passato
era dominante l'idea di una sanità "ospedalocentrica" in cui si tendeva
a concentrare tutti i servizi in un'unica struttura; oggi la logica
dominante spinge invece verso una ridistribuzione dei servizi capace di
integrare le prestazioni particolari con quelle di base. Il nuovo piano
prevede una sorta di organizzazione gerarchica al cui vertice si pone un
"Ospedale Hub" nel quale confluiscono solo gli utenti che necessitano
di prestazioni non erogabili altrove; poi troviamo i cosiddetti
"Ospedali spoke" che erogano prestazioni intermedie ed infine i
distretti locali che assicurano prestazioni di base in maniera più
rapida e comoda". Il consigliere ha voluto specificare come per la piena
riuscita di questo piano siano necessarie delle condizioni preventive:
"E' chiaro che un piano del genere potrà funzionare al meglio solo
quando sarà definito con precisione il preciso numero di ULSS presenti
in regione in modo da poter indirizzare in maniera oculata e bilanciata i
diversi reparti nei particolari presidi".
La parola è poi passata al presidente della V commissione Leonardo Padrin
che, in primis, ha ribadito la tesi di Grazia: "L'idea di base del
nuovo piano prevede che in ospedale si eroghino quelle prestazione che
non è possibile fornire altrove. Ciò chiaramente prevede che alle
strutture ospedaliere centrali si affianchino delle realtà territoriali
in grado, per esempio, di accogliere i degenti dimessi dall'ospedale".
Il consigliere padovano ha poi spostato la sua attenzione al corretto
metodo per applicare il nuovo piano: "La questione delle schede (le
delibere che destinano i reparti a particolari ospedali, ndr) per
trovare una corretta applicazione ha bisogno di un processo preventivo.
Al pari di come avvenuto a Santorso c'è bisogno della creazione di
strutture centralizzate al fianco delle quali, gradualmente, si
aggiungeranno le strutture disseminate sul territorio. Solo giungendo ad
una organizzazione di questo genere si potrà garantire alla sanità un
futuro in cui qualità del servizio sanitario e costo pro capite siano
proporzionali".
Ai due interventi ufficiali è seguita la replica del Sindaco scledense Luigi Dalla Via
che ha voluto evidenziare come Schio, ed i comuni confluiti
nell'ospedale unico, siano in certo senso dei precursori per quanto
riguarda l'applicazione dei concetti previsti dal piano socio-sanitario
non nascondendo però un pizzico di paura: "Nel corso degli anni abbiamo
già sposato molte delle idee contenute nel nuovo piano risultando una
sorta di modello per le realtà che in futuro dovranno seguire questo
iter. L'altra faccia della medaglia sono però le ingenti spese: siamo
entrati nella fase più delicata del progetto ovvero quella
dell'attuazione; le spese sono tante e non si può rischiare che i costi
ricadano sui cittadini".
Immediata la replica del presidente
Boldrin che ha assicurato che i costi extra, naturali per lo start up,
graveranno per gran parte sulla regione che, come già fatto per
l'ospedale di Mestre, utilizzerà le sue risorse per "aiutare" l'ospedale
di Santorso in questa fase iniziale.
Anche il sindaco di Valdastico, Alberto Toldo,
ha voluto rinfrancare il timore di essere abbandonati dalla regione
dopo un così grosso investimento: "L'altovicentino si è sempre
dimostrato virtuoso in fatto di sanità ma, nonostante il raggiungimento
di tutti gli obbiettivi prefissati, si trova oggi a rischiare di
accollarsi grossi oneri di spesa a causa della difformità nello stato di
evoluzione delle diverse ULSS. Ora che l'ospedale è stato realizzato
per garantire un buon servizio è importante proseguire nel percorso che
prevede la realizzazione di realtà territoriali e perciò gli organismi
regionali dovranno essere coerenti nell'assegnare il corretto riparto".
Pure in tal senso Padrin ha voluto rassicurare il diretto interessato e
tutti i presenti in sala: "Ritengo che rispetto al passato la politica
si sia molto più responsabilizzata. In consiglio regionale è difficile
trovare politici che favoriscano un determinato territorio
permettendogli di mantenere privilegi. L'ULSS 4, al pari di altre
realtà, si è sempre comportata in maniera virtuosa motivo per cui merita
strutture di livello".
Il dibattito è poi proseguito con alcuni
quesiti posti dal pubblico e da altri esponenti politici locali, tra cui
spicca quello di un attivissimo Valter Orsi che ha risollevato la
spinosa questione dei parcheggi a pagamento.
Al termine
dell'incontro il presidente di Communitas, Pietro Veronese, ha
annunciato la volontà di organizzare un nuovo appuntamento, fra un paio
di mesi, per discutere dell'atteso quanto temuto bilancio del nuovo
ospedale.
Fabio Alberto Landi - da www.vicenzapiu.com