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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

L'individualismo uccide

  
CRISI: SUICIDI, LA CRISI ECONOMICA NON RISPARMIA NESSUNO E PORTA A GALLA LA DISPERAZIONE DEI PIU' FRAGILI
  


Non passa giorno senza che ci siano gesti estremi di disperazione dovuti dalla crisi economica. Il Veneto in questo senso ha un triste primato subito dopo la Lombardia.
Una terra - la nostra - fino a poco tempo fa feconda di lavoro e di prospettive per tutti, anche per molti immigrati arrivati dai posti più disparati del pianeta. 
Oggi, invece, lo scenario è mutato e viviamo il dramma di una crisi economica che ha avuto origine negli Stati Uniti e nelle folli alchimie di un sistema finanziario senza regole e controlli. 
E' un sistema fuori controllo e autoreferenziale, ancora potentissimo, ma che non ha  validi e credibili nemici. Anzi, per noi umili cittadini, la responsabilità sta solo nella credibilità degli Stati che non riescono a garantire la solvibilità del proprio debito pubblico. Sta nella politica chiacchierona e inconcludente quando va bene; corrotta e corruttibile quando va peggio. Cosa fare quindi? Il primo passo sarebbe, quantomeno, di iniziare a mutare i propri comportamenti, partendo nel piccolo cioé nel vissuto quotidiano...
I primi a farlo dovrebbero essere coloro che pontificano di valori, di etica, di morale (che dio ci salvi dai moralisti della domenica mattina), e che dispensando lezioni a destra e a manca senza averne titolo (il più pulito di solito c'ha la rogna).
C'é bisogno di Rivoluzione certo, ma deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente: perché oggi più di ieri la prima Rivoluzione è quella interiore!


Alex Cioni


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