Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”
Si accende il confronto politico
attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso
del Comune di Schio da AVA, la società pubblica che gestisce impianti e servizi
ambientali dell’Alto Vicentino. A intervenire è il capogruppo di Fratelli
d’Italia a Palazzo Garbin, Alex Cioni, che definisce l’eventualità “politicamente
grave e senza precedenti”.
Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris. A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti solo di puerili provocazioni o di voci prive di fondamento” - aggiunge.
Cioni ricorda inoltre come Schio
detenga una quota significativa della società, parte di un patrimonio che -
sottolinea - “è frutto di quarant’anni di investimenti pubblici, competenze
tecniche e scelte condivise da 31 Comuni”. Uscire da AVA, proprio mentre il
sistema si avvia verso una gestione più integrata, “non significa difendere il
pubblico, significa indebolirlo”.
Il capogruppo si riferisce poi a quanto accaduto nella recente discussione consiliare sulla fusione. “In maniera volutamente provocatoria osservai – racconta Cioni - che, a furia di indebolire AVA, si rischiava di spalancare la strada ai grandi operatori privati del settore, che già oggi casualmente operano sui due Comuni "ribelli", pronti quindi a inserirsi qualora il modello pubblico in house dovesse cadere. L’assessore Maculan reagì indignato accusandomi di dire “buffonate”. Oggi però le indiscrezioni sul possibile recesso dimostrano che chi a parole diceva di difendere il pubblico sta forse prendendo decisioni che aumentano il rischio di consegnare la gestione dei rifiuti ai privati, non certo di preservarla”.
Il consigliere di FdI fa
sapere infine di aver depositato una domanda di attualità per il Consiglio
comunale di giovedì sera: “Il sindaco chiarisca pubblicamente le proprie
intenzioni. Una scelta di questa portata non può restare nel limbo delle
indiscrezioni né essere determinata da tensioni interne alla maggioranza”.
