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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Schio. Aumentano ancora i richiedenti asilo in città. Mozione di Fratelli d'Italia per rivedere l’adesione al progetto OASI-SAI. Basta usare la città come un hub per sedicenti profughi


Il tema dei richiedenti asilo ospitati in città torna al centro del dibattito politico con una mozione presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia (clicca qui), che sarà discussa nel Consiglio comunale del 27 novembre. La mozione riguarda l’adesione del Comune di Schio al progetto OASI, di cui è capofila il Comune di Santorso, inserito nella rete SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) coordinata dal Ministero dell’Interno. “È una questione non nuova – spiega il capogruppo Alex Cioniche riportiamo periodicamente all’attenzione della città perché a Schio vengono ospitati da molti anni numeri ben superiori al criterio di 1-2 richiedenti asilo ogni 1.000 abitanti”. 

Secondo i dati aggiornati forniti in questi giorni dagli uffici comunali, a Schio risultano oggi 200 richiedenti asilo registrati quando esattamente un anno fa erano 171 e al 31 dicembre del 2023 154. Numeri che confermano un aumento costante e il continuo superamento della soglia considerata sostenibile. Una situazione che alimenta ulteriormente la concentrazione nel centro storico e rende ancora più urgente una gestione rigorosa e trasparente del fenomeno. 

Il gruppo di Fratelli d’Italia contesta al sindaco Cristina Marigo di aver rinnovato l’accordo triennale 2026/28 di adesione al progetto OASI-SAI senza considerare che, ormai da tempo, la città e il centro storico viene utilizzato come hub di concentrazione per i richiedenti asilo, con effetti evidenti sul tessuto urbano e sociale. “Con un governo che ha tra i propri obiettivi il contrasto all’immigrazione illegale - in cui rientra la quasi totalità delle domande di asilo - riteniamo giusto che ogni Comune faccia la sua parte, ma nel rispetto dell’equilibrio e delle regole - sottolinea Cioni. Schio sta sopportando un carico ben oltre il limite previsto dagli accordi, e questo si traduce in disagio sociale, insicurezza e perdita di decoro urbano”.

Un passaggio particolarmente rilevante della mozione di FdI riguarda la bozza di accordo territoriale per il triennio 2026-2028, che prevede un ampliamento degli impegni a carico dei Comuni aderenti, come l’attivazione di servizi sociali dedicati, la messa a disposizione di alloggi, spazi pubblici, personale per tirocini e attività di tutoraggio, oltre a una maggiore compartecipazione alle politiche di integrazione. “Prima di assumere nuovi obblighi e nuove responsabilità operative - puntualizza il capogruppo di FdI - è necessario riportare i numeri dell’accoglienza entro limiti sostenibili e far rispettare quanto previsto dagli accordi già esistenti. Non è accettabile ampliare gli impegni del Comune mentre in città si continua a superare sistematicamente il criterio di equilibrio stabilito nel protocollo prefettizio”.

La mozione presentata da Fratelli d’Italia chiede inoltre che il Comune attivi controlli puntuali sulla dimora abituale e sulle condizioni igienico-sanitarie degli alloggi in cui risiedono gli stranieri, avvalendosi dell’Ufficio tecnico comunale, della Polizia Locale e dell’Azienda sanitaria, come previsto dalla normativa. “È doveroso verificare che gli appartamenti non siano sovraffollati e che gli ospiti risiedano effettivamente dove dichiarano – aggiunge Cioni. Solo così si può garantire legalità e rispetto per tutti, anche per chi vive regolarmente nel nostro territorio”

La mozione impegna infine il Sindaco a chiedere alla Prefettura di vigilare sul rispetto dei limiti numerici previsti e, in caso di persistente mancato rispetto dei criteri di distribuzione, a valutare l’uscita del Comune dalla rete SAI.  “La nostra città non può continuare a essere utilizzata come polo di concentrazione sproporzionata di richiedenti asilo – conclude Cioni –. Serve una gestione più rigorosa, basata su controlli reali e tutela della vivibilità per tutti i cittadini”.


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