Passa ai contenuti principali

Articolo più recente

Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

Zone industriali sempre più deserte


INDUSTRIA, ORA E' ALLARME ROSSO

E’ allarme rosso per l’industria italiana. Il dato Istat sugli ordinativi nel mese di aprile fa segnare un -12,3% rispetto ad un anno fa. 
E’ ben più preoccupante di quel -9,2% riferito alla produzione, reso noto a maggio e fotografia statica di un calo acquisito e previsto, anche se non in questa ampiezza, tale da confermare la pesantezza di una recessione che ci mette in coda all’Euroclub, addirittura dietro alla Spagna e al Portogallo.
Il crollo del portafoglio ordini ci proietta invece nel domani, ci dice che c’è meno fieno in cascina per il futuro, che la domanda di prodotti italiani langue e si affievolisce, che la produzione anche in queste ore sta segnando il passo, che non soltanto i consumi interni hanno il freno tirato (tasse, tasse, tasse) ma che anche l’export - finora unico motivo di soddisfazione - ha il fiato corto.
Il fatturato di aprile indica un -4,1%, dato che è il combinato disposto di un calo del 7% del mercato interno e di un ormai esiguo +2,6% di quello estero. Quest’ultimo certo addebitabile anche alla guerra dei prezzi e alla rinuncia da parte degli imprenditori a margini di redditività sui prodotti pur di mantenere i clienti acquisiti o di conquistare nuovi mercati, ma comunque indice di maggiore difficoltà competitiva della nostra industria. Che in Europa è quella che paga più tasse in assoluto e ancor di più ora che l’Imu si abbatte, pesante come una tagliola, sugli utili delle imprese.

Il portafoglio ordini, con ricadute pesanti sull’occupazione, è dunque la cartina di tornasole di quello che ci aspetta se il governo non si affretta a dare benzina alla crescita. 
E purtroppo le risorse per comprarla sono ridotte al lumicino, se è vero come è vero che 79 degli 80 miliardi delle misure messe in campo dal governo sono soltanto sulla carta. E non è carta moneta. 
Il Matrtinale del 22 giungo

Articoli più letto dell'ultimo mese