I derivati e la finanza creativa sono il gioco delle tre carte fatto sulle spalle dei risparmiatori. Vietarli!

 
 
ALLARME DEL BRI. LE BANCHE NON HANNO IMPARATO NULLA, CONTINUANO CON LA FINANZA SPAZZATURA 
E’ notizia di questi giorni l’allarme della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), che ha sede a Basilea e opera come una specie di banca centrale delle banche centrali. Le grandi banche mondiali (statunitensi ed europee in primis) sono tornate a speculare sui mercati utilizzando i vecchi metodi come se anni di crisi non avessero insegnato niente; il pericolo di nuovi crac in stile Lehman Brothers non è così irreale (il fallimento che nel 2008 ha dato la stura alla grande crisi), con l’aggravante che se un disastro come quello si ripetesse ora il risultato sarebbe probabilmente più grave.
“Si può affermare che una certa visione provinciale delle banche italiane le ha portate a rimanere a distanza di sicurezza dai giochetti finanziari di cui le grandi banche di origine anglosassone continuano a dotarsi” - spiega il Deputato italiano al Parlamento europeo Sergio Berlato.
“Un atteggiamento che però non le pone al riparo da un meccanismo che in quanto globalizzato può contaminare tutti – prosegue Berlato – e l’esperienza disastrosa dei derivati o dei mutui subprime americani sono ancora presenti nella memoria di tutti”.

Che la mina dei derivati rischi di esplodere nuovamente colpendo un’economia di per sé già in grave stato di crisi, per Berlato è “la dimostrazione, nella migliore delle ipotesi, della grave negligenza della politica tutta, perché è solo la politica che può intervenire per spezzare il circolo vizioso della speculazione ponendo fuori legge o almeno limitando questo tipo di finanza creativa”.
Il Coordinatore provinciale del PDL vicentino rilancia anche un altro tema che riguarda gli istituti di vigilanza: “Se le banche speculano più di prima è evidente l’urgenza di un’azione pubblica dei governi per imporre regole e limitazioni, ma serve altresì riflettere sul ruolo delle banche centrali come istituti di vigilanza visto che gli stessi azionisti del capitale delle banche centrali sono quelli che dovrebbero essere soggetti ai controlli del medesimo istituto.”

Ufficio stampa
On. Sergio Berlato

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