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Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

Il mercato finanziario o specula o non è

DUE COSE DI DESTRA, CIOE' DI BUON SENSO

Nuovo allarme attacco speculativo all’Italia. L’Europa non ci aiuta, la politica è debole, i mercati ne approfittano per attaccarci alle spalle e scappare col bottino. 
Frasi già sentite da altre voci (sommesse) più di sette mesi fa. Al governo c’era un tal Berlusconi e tutti dicevano concordi che la debolezza strutturale che permetteva agli speculatori di entrare e uscire dalle nostre casse come un coltello nel burro fosse proprio lui. Storia passata. 
Poche, anzi pochissime persone, per onestà intellettuale, intelligenza critica o forse solo per mancanza di immaginazione, sosteneva che il problema non fosse il tizio che stava a Palazzo Chigi ma che i problemi erano – appunto – strutturali e quindi non sarebbero stati risolti dal guaritore mandato dal Colle. 
I tanti che invece sembravano credere ad una magica soluzione spiegavano che tutto dipendeva dalla fiducia dei mercati e quindi erano certi che bastasse mettere alla guida dell’Italia “un uomo dei mercati” per far quadrare il cerchio. 
Il problema è che non si capisce un dato di fondo e cioè che mentre alle famiglie, alle imprese e ai governi serve la stabilità, ai mercati serve l’instabilità. 
Se un’economia è stabile si può fare pianificazione, ma non speculazione. La speculazione ha bisogno che ciò che si compra e ciò che si vende cambi valore di continuo. Così si fanno soldi coi soldi. Che è ciò che fanno “i mercati”. L’unico ostacolo agli attacchi speculativi è una politica forte. In Italia la politica è stata tolta di torno. In Italia non ci sono poteri forti, ma solo potericchi, che hanno abbattuto i cani e chiamato una volpe a governare il pollaio.

Marcello de Angelis
direttore de Il Secolo d'Italia

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