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Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

La delocalizzazione è un tradimento verso l''Italia

BERLATO(PDL/PPE): BENE INTERNAZIONALIZZARE MA NON SIANO I LAVORATORI ITALIANI A PAGARNE IL COSTO


Giovedì la città di Vicenza ospiterà un incontro pubblico promosso da Confindustria Vicenza dal titolo “Serbia e Repubblica Srpska: dove internazionalizzarsi costa poco e promette molto".
“Incoraggiare valorizzando la rete commerciale tra l’Italia e la Serbia è un’operazione che rientra in un consolidato e storico rapporto tra le due nazioni, bene fa quindi la Regione Veneto a proseguire su questa strada” dichiara l’on. Sergio Berlato, Coordinatore del Popolo della Libertà della Provincia di Vicenza che prosegue però manifestando “una certa preoccupazione per quanto riguarda il tema del convegno, alla luce anche della decisione della Omsa di proprietà della Golden Lady Company di chiudere lo stabilimento faentino per trasferire la produzione in Serbia lasciando a casa 350 lavoratrici.”
“L’Omsa è solo l’ultima delle aziende italiane che in Serbia hanno trovato la loro Colorado – spiega – Berlato - lì i lavoratori costano poco più di 200 euro al mese, tra l’altro ammortizzati nei primi anni dal contributo statale del governo Serbo. Nel frattempo – prosegue il parlamentare europeo – i costi sociali dei licenziamenti ricadono interamente sui contribuenti italiani.”.
“Francamente- conclude Berlato - pensare di difendere il “Made in Italy” facendo l’apologia delle delocalizzazioni industriali, è un esercizio di retorica che mi risulta difficile difendere, soprattutto perché siamo nel mezzo di una crisi economica dai costi sociali molto alti, e poi perché è evidente a tutti che le delocalizzazioni non tutelano gli interessi nazionali e nel contempo svalutano lo stesso marchio “made in Italy” .”

Ufficio stampa
On. Sergio Berlato

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