Tirannia e finanza. L'Italia al rango di bidonville?

SE LO SPREAD E SPECULAZIONE, I SACRIFICI RICHIESTI AGLI ITALIANI RISCHIANO DI ESSERE INUTILI
Per quanto riguarda lo Spread la settimana scorsa Bankitalia e altri analisti si sono resi conto che di 500 punti, 200 sono determinati dalle situazioni intrinseche del nostro Paese, ma più della metà rientrano nella speculazione intenzionale.
La rivelazione del presidente di Confindustria non sorprende più di tanto, del resto sono mesi che denunciamo il carattere espressamente speculativo del circuito finanziario (anglofono) internazionale, il cui ruolo, oramai completamente autoreferenziale, si è slegato dai dinamismi virtuosi dell’economia reale.
Le parole di Squinzi confermano le nostre preoccupazioni. Com'è possibile continuare a chiedere sacrifici agli italiani  senza che nel contempo i cosiddetti mercati e le agenzie finanziarie ad essi collegati ci diano un momento di respiro?
Abbiamo l’impressione che l’operazione speculativa dei mercati azionari sia diretta a indebolire ulteriormente il sistema economico italiano ( e nel complesso l'Euro) per minarne la già precaria sovranità nazionale, in un contesto regionale in cui il declino di tutta l’area del mediterraneo ci sta relegando ad un ruolo talmente marginale da portarci a diventare nel breve periodo la periferia dell’Europa, quando l’Europa stessa non è più il centro gravitazionale del pianeta.
Nel frattempo, dopo aver messo in ginocchio la Grecia, l’attacco finanziario non da segni di cedimento puntando su Spagna e Italia, dritto così al cuore della Zona Euro, con l’obiettivo non tanto nascosto di una spaccatura dell’Europa in due macrozone. E c'è chi disquisisce dei matrimoni gay o della Minetti. Mah!

Alex Cioni

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