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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

La crisi economica nasce dalle grave responsabilità del sistema bancario

 

UNA FAVOLA CHE GRIDA VENDETTA, LE BANCHE NON HANNO COLPE
 

Nel dorato mondo delle banche può accadere di tutto. L'amministratore delegato del secondo istituto bancario del Regno Unito, tale Diamond, è sotto accusa della magistratura britannica per avere manipolato il Libor, il tasso d'interesse che regola tutte le transazioni tra banche. Ovviamente a favore non solo del proprio istituto, la famosa Barclays Bank, ma anche di se stesso. Il tutto è avvenuto dopo avere incassato stipendi e prebende per circa 150 milioni di euro negli ultimi 5 anni.
Il caso riporta l'attenzione generale sul mondo delle banche che è al centro della grande crisi finanziaria globale ma che continua a non pagare dazio. Se guardiamo per esempio all'Italia, è prevalsa la versione delle colpe del sistema politico, indicato come la fonte principale dello spreco. Eppure, la crisi mondiale nasce proprio dalle banche, da quei famosi "derivati", una sorta di strumenti finanziari "salsiccia" nei quali venivano stipati pochi prodotti validi e più reclamizzati, assieme a tantissimi altri inconsistenti, privi di valore, spesso disegnati soltanto sulla carta, i cosiddetti prodotti "avvelenati".
Da qui e dai mutui immobiliari che i "derivati" sopratutto negli Stati Uniti sostenevano, è nata la catena di dissesti che poi è degenerata in crisi. Il caso della grande banca d'affari Lehman Brothers, che purtroppo lo Stato federale americano ha lasciato Improvvidamente fallire, ha costituito l'acme di questa crisi internazionale, il punto vero di non ritorno.

Altroché gli sprechi delle auto blu, certo deplorevoli ma non decisivi: le speculazioni delle banche hanno portato anche l'economia quotidiana, reale, quella vera delle famiglie e delle imprese, alla rovina. E non si è potuto più di tanto colpire le cause della crisi, perché le banche detengono in pancia, ovvero nelle loro casseforti, la ricchezza di tutti: da qui il meccanismo di protezione e di salvataggio del quale hanno potuto godere e godono finora.
Ecco perché oggi si pensa a tagliare stipendi e personale, si blocca il ricambio ovvero il turnover dei dipendenti, si pensa a eliminare ospedali definiti inutili e ad accorpare province definite in esubero, si usano le forbici ovunque e con poca pietà nel nome sacrale del rigore ma le banche restano li' potenti come prima. E tutti finiscono per dimenticare che le lacrime e sangue derivano proprio da loro, dalle loro speculazioni. E che proprio in quello stesso sistema bancario viene alimentata tuttora la speculazione che fa tremare i debiti sovrani degli Stati e le speranze e i desideri dei cittadini. 

Il Mattinale

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