LA STANGATA DELL'AGENZIA USA E' IL PRELUDIO DELL'OFFENSIVA DI AGOSTO
Due colpi terribili per l’economia italiana. Prima
il nuovo ministro dell’economia Grilli annuncia all’improvviso che mancano sei
miliardi di Euro (e che quindi ritorna d’attualità l’aumento dell’Iva).
Poi
nella notte l’agenzia di rating, una di quelle terribili agenzie che hanno
preso di mira il nostro Paese, abbassa addirittura di due punti il livello di
fiducia nei nostri conti e nei nostri titoli sovrani.
L’agenzia giustifica questa pesantissima decisione
con il clima diffuso di sfiducia sui mercati internazionali dopo le crisi di
Grecia e Spagna, ma anche con l’avvicinarsi delle elezioni politiche nel 2013
che, a giudizio di quei tecnici potrebbero portare ulteriore instabilità.
E’ evidente che la speculazione internazionale,
quelle forze occulte che sono in grado di muovere una massa di liquidità pari a
otto volte il Prodotto interno lordo dei Paesi più sviluppati, sono pronte ad
un attacco in grande stile nei confronti dell’Italia, dove peraltro la
situazione è già difficile e complessa.
L'anno nero dell'economia italiana sara' nerissimo
secondo il nuovo presidente di Confindustria Squinzi: il prodotto interno
lordo, vale a dire l'indice della ricchezza del Paese, calerà del 2,4 per
cento. Il Governatore di Bankitalia Visco prevede comunque una diminuzione
superiore al 2 per cento, mentre il neo-ministro del Tesoro Grilli dice di non
disporre ancora di stime complete.
I dati confermano che la produzione industriale non
riparte, che i consumi calano, che gli investimenti non si rimettono in moto.
Le prime cifre dei saldi estivi a Roma, per esempio, certificano cali nelle
vendite che non si registravano da decenni, mentre tutte le vendite al dettaglio,
nonostante l'apporto del turismo, segnano il passo.
La pausa d'agosto, come vuole tradizione
consolidata, farà calare ancora cifre e speranze. E tutti restano in attesa del
probabile aumento dell'Iva che farà registrare una ulteriore diminuzione degli
acquisti. Tanto che tutti ormai si chiedono: quale sara' il punto più basso, da
dove potremo cominciare finalmente a ripartire?
Il guaio e' che il quadro finanziario globale è diventato ancora più cupo con uno
"spread" a livelli molto elevati. Non e' ancora entrato in funzione
lo scudo salva-spread e quindi non si e' in grado di giudicare la sua
efficacia. Intanto la Borsa perde. Il quadro già negativo e' peggiorato dalla
brutta situazione finanziaria degli enti locali che, in seguito ai tagli di spesa
decisi dal Governo tecnico con la "spending review", rischiano di
dovere ridurre le spese e quindi i servizi pubblici ai cittadini di oltre il 23
per cento in un anno. Tutto ciò dopo avere già tagliato le prestazioni di oltre
8 miliardi di euro negli ultimi due anni.
E cosa accadrà ancora alla ripresa autunnale se la
politica dei tagli indiscriminati continuerà a provocare la chiusura di altre
migliaia di posti di lavoro?
Il Mattinale 13.07.12