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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

No campo nomadi in via Muggia

ALEX CIONI E MATTIA IERARDI (FDI-AN VICENZA): VARIATI SIA UMILE E TENGA CONTO DELLE MOTIVAZONI A MONTE DELLA PROTESTA DEI RESIDENTI

Anche Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale è intenzionata a partecipare alla fiaccolata di mercoledì sera per protestare contro la scelta dell’Amministrazione comunale di trasferire gli zingari all’interno dell’ex caserma della polizia stradale in via Muggia .

“Ci saremo per affiancare e supportare concretamente, anche se in punta di piedi – ci tengono a sottolineare Alex Cioni e Mattia Ierardi del costituente coordinamento provinciale di FdI-An –, la legittima protesta dei residenti e per sancire un principio banale che non può essere strumentalizzato ideologicamente per fini di bassa partigianeria come fa sistematicamente la galassia più o meno arcobaleno della sinistra: la libertà di opinione”.

“Non vogliamo avere nulla a che vedere con taluni becere forme di intolleranza e di razzismo" – continuano i due esponenti del partito di Giorgia Meloni – "le quali, casomai, a volte sono dirette dagli stessi elementi della comunità Rom o Sinti verso gli italiani autoctoni", ma - spiegano a scanso di equivoci -  "intendiamo riportare nel  giusto binario una protesta che è legittima ma che non deve degenerare in inutili provocazioni dato che a rimetterci sarebbero prima di altri i cittadini interessati dalla questione”.

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