L'IMMIGRAZIONE NON E' UN DIRITTO MA NASCE DA UN ACCORDO TRA IL CITTADINO STRANIERO E LO STATO
Oggi la Presidente della Camera Boldrini afferma che “non possiamo,
senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai
turisti, e poi trattare in modo a volte inaccettabile i migranti che
giungono in Italia”.
Si tratta di un’affermazione insensata perché come
dovrebbe essere scontato per tutti non è possibile paragonare servizi
turistici che vengono venduti da privati ad altri privati con
l’accoglienza che lo Stato italiano fa con i soldi dei contribuenti a
favore degli immigrati. Purtroppo questa affermazione grottesca è
sintomatica di come una buona parte dell’establishment italiano abbia
completamente perso la cognizione di che cosa sia l’immigrazione.
L’immigrazione
non è un diritto, ma nasce da un accordo tra il cittadino straniero e
lo Stato che decide di ospitarlo. In questo accordo da una parte vengono
stabiliti tutti i diritti sui quali l’immigrato può contare e
dall’altra vengono sanciti con chiarezza e fermezza quali sono i doveri. Ricordiamo alla Presidente Boldrini e a tutti quelli che come lei amano
distorcere la realtà per fare bassa demagogia e propaganda che l’Italia
offre ai cittadini stranieri che scelgono la nostra Nazione
un’assistenza sanitaria invidiata in tutto il mondo, l’istruzione
gratuita per i loro figli, l’accesso a tutte le garanzie che spettano ad
un lavoratore italiano e a tutti i servizi sociali ai quali hanno
diritto le famiglie italiane.
A fronte di questo l’Italia chiede che i
cittadini stranieri rispettino le nostre leggi e la nostra cultura e che
abbiano diritto a soggiornare nella nostra Nazione solo con un regolare
permesso di soggiorno e con un contratto di lavoro che certifichi una
dignitosa possibilità di sostentamento.
Proprio
per rendere effettivo questo accordo tra lo Stato italiano e
l’immigrato, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ribadisce la necessità
di mantenere inalterata l’attuale legge sull’immigrazione e di non
toccare il reato di immigrazione clandestina, di non concedere nuovi
ingressi finché i livelli di disoccupazione saranno cosi elevati e, per
quanto riguarda i cittadini comunitari, di consentire la loro permanenza
in Italia a patto che possano dimostrare di avere i necessari mezzi di
sostentamento.