Una rivoluzione culturale come genesi di un fronte nazionale di libertà

DESTRE E NON DA RIFONDARE

Per come la si pensi questo è un documento da leggere perché esamina con lucidità la situazione politica e socio-economica di questi ultimi mesi, non solo a margine del voto delle elezioni politiche di febbraio da cui è emersa la grave crisi d'identità e politica del centro-destra berlusconiano e di quanto è rimasto della cosiddetta destra radicale, ma da un punto di vista più generale sulla deriva di un'Italia sotto scacco di una minoranza ben organizzata e legata ai poteri forti cosmopoli.
Non solo una fotografia nuda e cruda della situazione italiana ma da questo documento vengono rilanciate delle proposte per "dare o restituire metodo, consapevolezza, strategia, a classi dirigenti da formare; avvicinare tra loro le fasce sociali più attive; creare interrelazioni tra esse e i residui di tutto l’imploso della destra populista, della destra radicale e della sinistra non liberaltrozkista e non parassitaria; offrire soluzioni concrete sia sul piano legislativo sia su quello, più immediato, del come fare, così, ora e senza aiuti dall’alto; essere insomma al tempo stesso think-tank, coordinamento, sinergia e centro d’influenza; questa è una vera e propria rivoluzione culturale possibile e, al tempo stesso, l’embrione di una nuova forza politica che potrà essere solo la risultante e la sintesi di quanto di vivace si sprigioni dagli spezzoni frantumati". 

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