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A Schio si spende meno di Bassano per la Polizia Locale. Sotto la lente: 1,8 milioni di spesa, servizi adeguati?

A seguito dell'esame dei dati consuntivi degli ultimi anni richiesti dal nostro gruppo consiliare, emerge un quadro che richiede una riflessione approfondita. Per questo, ​a​bbiamo depositato una nuova interrogazione al Sindaco (clicca qui) , affinché l'amministrazione comunale si faccia parte attiva nel chiarire alcuni aspetti critici della gestione del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino​. "Il confronto con realtà simili è inevitabil​e " - dichiara Alex Cioni, Capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Garbin. ​" Se il Comune di Bassano del Grappa spende circa 2.300.000 euro all'anno per la Polizia Locale, con un costo per abitante di circa 54 euro, Schio contribuisce con poco meno di 1.804 mila mila euro, pari a 46,91 euro per abitante. La domanda che ci poniamo è semplice: questi investimenti garantiscono un servizio efficiente e adeguato alle necessità della nostra comunità?" Nel dibattito in corso a Bassano del Grappa si sta valutando l...

Governo dei banchieri


 IMPRESE, NUOVA GABELLA SUI "FIDI"
Un tempo sui fidi c’era da pagare in banca la “commissione di massimo scoperto”, alle cui storture si è applicato il premier Monti firmando a fine giugno, in qualità di ministro dell’Economia ad interim, il decreto che istituiva la nuova “commissione sulla disponibilità dei fondi”. Respirone di sollievo? Macché. 
Per le imprese e per tutti i risparmiatori, il provvedimento si è rivelato una solenne e costosa fregatura. 
È un affarone invece per le banche, che si fanno così pagare il 2% annuo di commissione fissa sull’intero fido, indipendentemente dal fatto che venga utilizzato o meno, in tutto o in parte, per un solo giorno o per tutto il tempo concordato.
Il decreto, finora applicato solo ai nuovi depositi, dal primo ottobre prossimo si estende a tutta la clientela bancaria. Sono guai per i risparmiatori in generale, ma lo sono soprattutto per le piccole imprese, per gli artigiani, per i commercianti, centomila dei quali – ha segnalato recentemente Confesercenti - hanno chiuso bottega a causa di “una zavorra fiscale impressionante”. 
Su un fido mettiamo di centomila euro, con il nuovo decreto 2mila euro se ne vanno, anche se non si ritira un solo centesimo: la commissione fissa è infatti dello 0,5% trimestrale (tutte le banche primarie hanno applicato infatti il tetto massimo).  
Una sorta di gabella medioevale alla quale si aggiungono poi, se si utilizza il fido, interessi da quasi usura che mediamente sono del 17,7% e in taluni casi viaggiano sopra il 20%.
Si tratta di un provvedimento peggiorativo rispetto alla deprecata “commissione di massimo scoperto”, che almeno si pagava soltanto sulle somme effettivamente utilizzate (riferite non alla media ma alla punta massima di un solo giorno, qui la stortura); ora si paga salato solo il fatto che la somma sta lì, a tua disposizione e per quel solo fatto, che la tocchi o no, paghi il 2%. 
Si chiedeva trasparenza sul cosiddetto rosso in banca e non si può dire che Monti sia stato di parola: infatti il decreto si chiama salva-banche, mica salva-imprese…

Il Mattinale

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