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Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

Governo dei banchieri


 IMPRESE, NUOVA GABELLA SUI "FIDI"
Un tempo sui fidi c’era da pagare in banca la “commissione di massimo scoperto”, alle cui storture si è applicato il premier Monti firmando a fine giugno, in qualità di ministro dell’Economia ad interim, il decreto che istituiva la nuova “commissione sulla disponibilità dei fondi”. Respirone di sollievo? Macché. 
Per le imprese e per tutti i risparmiatori, il provvedimento si è rivelato una solenne e costosa fregatura. 
È un affarone invece per le banche, che si fanno così pagare il 2% annuo di commissione fissa sull’intero fido, indipendentemente dal fatto che venga utilizzato o meno, in tutto o in parte, per un solo giorno o per tutto il tempo concordato.
Il decreto, finora applicato solo ai nuovi depositi, dal primo ottobre prossimo si estende a tutta la clientela bancaria. Sono guai per i risparmiatori in generale, ma lo sono soprattutto per le piccole imprese, per gli artigiani, per i commercianti, centomila dei quali – ha segnalato recentemente Confesercenti - hanno chiuso bottega a causa di “una zavorra fiscale impressionante”. 
Su un fido mettiamo di centomila euro, con il nuovo decreto 2mila euro se ne vanno, anche se non si ritira un solo centesimo: la commissione fissa è infatti dello 0,5% trimestrale (tutte le banche primarie hanno applicato infatti il tetto massimo).  
Una sorta di gabella medioevale alla quale si aggiungono poi, se si utilizza il fido, interessi da quasi usura che mediamente sono del 17,7% e in taluni casi viaggiano sopra il 20%.
Si tratta di un provvedimento peggiorativo rispetto alla deprecata “commissione di massimo scoperto”, che almeno si pagava soltanto sulle somme effettivamente utilizzate (riferite non alla media ma alla punta massima di un solo giorno, qui la stortura); ora si paga salato solo il fatto che la somma sta lì, a tua disposizione e per quel solo fatto, che la tocchi o no, paghi il 2%. 
Si chiedeva trasparenza sul cosiddetto rosso in banca e non si può dire che Monti sia stato di parola: infatti il decreto si chiama salva-banche, mica salva-imprese…

Il Mattinale

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