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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Febbre da gioco


 
LIMITARE IL GIOCO D’AZZARDO DEVE ESSERE UNA PRIORITA’ DELLO STATO PER TUTELARE LE PERSONE PIU ESPOSTE AL DISAGIO SOCIALE
“Bisogna liberare il campo dall’ipocrisia per affrontare la questione del gioco d’azzardo, di cui il decreto Balduzzi ha il merito aver avviato una discussione, tentando di porre un po’ d’ordine ad una legislazione piegata negli anni scorsi alla deregolamentazione” – spiega il Deputato italiano al parlamento europeo Sergio Berlato.
L’Italia pare sia divenuta la nazione in Europa con il più grande giro d’affari derivante dal gioco d’azzardo: “Lo si può considerare un paradosso durante un periodo di crisi economica – sostiene Berlato - in realtà non è così, perché è proprio la disperazione a traghettare le persone più esposte al disagio sociale ad affidarsi ad un jackpot milionario”.
I dati  dell’AAMS, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, non lasciano spazio a dubbi: Nel 2011 i soldi raccolti attorno al gioco d’azzardo sono stati di quasi 80 miliardi di euro, vale a dire a circa il 5% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Il 56,3% del fatturato totale è stato raccolto da slot machine e video-lotterie, mentre il 12,7% dai Gratta e Vinci, l’8,5% dal Lotto, il 4,9% dalle scommesse sportive, il 3% dal Superenalotto. Ciò che rimane riguarda le sale bingo e le scommesse ippiche.
“La febbre da gioco sta assumendo i connotati di una emergenza nazionale, - continua l’europarlamentare vicentino - tant’è che in molti casi è divenuta una vera e propria patologia. Per questa ragione è determinate che lo Stato agisca con risolutezza per tutelare le persone più vulnerabili anche se questo comporterà una perdita per le casse statali. Quindi la questione è molto più complessa rispetto alle distanze dalle scuole per aprire le sale giochi, visto che ormai è diventato facilissimo trovare qualsiasi tipo di gioco anche nel bar o nella tabaccheria sotto casa”.
Per il Coordinatore del PDL vicentino la priorità è una sola: “Tutelare quei cittadini che a causa della crisi sono più esposti al rischio di cadere nella trappola del gioco d’azzardo”.


Ufficio stampa
On. Sergio Berlato

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