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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

QUESTA NON E' L'EUROPA CHE ABBIAMO SOGNATO /VIDEO

L'ITALEXIT PERO' NON E' LA SOLUZIONE MA SOLO UNO SLOGAN FORSE BUONO PER RACCATTARE QUALCHE FACILE CONSENSO     di Alex CIONI 

Considero l'Italexit un errore stretegico colossale. Buono forse elettoralmente ma pur sempre una posizione fuori dal tempo e dalla storia.
Considero coloro che sbraitano ad ogni piè sospinto "usciamo dall'euro e #Italexit", quanto meno degli sprovveduti che non comprendono gli equilibri geopolitici e geoeconomici su cui si poggia il mondo.
Non so cosa accadrà dopo questa emergenza sanitaria.
A mio parere non bisogna farsi grandi illusioni.
Cambierà tutto?
Non lo so, ma non è detto che cambierà in meglio.
Non credo che i fautori della globalizzazione e i mondialisti ne usciranno indeboliti, piuttosto sta a noi decidere se intendiamo continuare a recitare la parte dei piagnuccoloni che se la prendono sempre con qualcun altro per le proprie sventure o se non sia il momento di far pesare in Europa il ruolo dell'Italia.
Quanto sta accadendo dovrebbe anche essere l'occasione per dire che il problema non è solo l’uscita dalle politiche di austerity e dal disastro delle politiche neoliberiste, ma il suo paradigma
L'Unione europea non mi piace, eppure se abbiamo una classe dirigente incapace di farsi valere nei tavoli che contano ( o peggio collusa), la colpa non è dei francesi o dei tedeschi per i quali non nutro particolare simpatie.
E' solo ed esclusivamente merito nostro.
L'Unione europea non rappresenta, come giustamente ha dichiarato Giorgia Meloni ieri alla Camera, l'Europa che abbiamo sognato.
Però la soluzione che alcuni invocano come il rinchiuderci in sovranismi ottocenteschi che ci ridurrebbero ancora di più in un ruolo marginale e di sciuscià, mi piace ancora meno non trovandola funzionale ai bisogni di una nazione come l'Italia.


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