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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

L'invasione non si arresta. Requisizioni in arrivo?

LA PREFETTURA PREME SUI PROPRIETARI DEGLI ALBERGHI VICENTINI. A SARCEDO INVECE E' QUESTIONE DI ORE L'ARRIVO DEI PRIMI 10
Le notizie di questi ultimi giorni sono drammatiche. Durante il ponte pasquale le navi della marina militare, dalla guardia costiera e dalle Ong hanno prelevato in mare 8500 persone, mentre in queste ore altre centinaia stanno per essere trasportate nei porti siciliani, ma altri sbarchi sono stati intercettati a Sulcis in Sardegna, a Reggio Calabria, e a Lampedusa.
Secondo Alex Cioni, portavoce del comitato di cittadini PrimaNoi, questi sono numeri da "esodo biblico che devono essere fermati e lo si può fare solamente attraverso i respingimenti in mare. Tutto il resto sono pannicelli caldi se non proprio dei palliativi che continuano a favorire i flussi di immigrati incentivandoli ad imbarcarsi sui gommoni dei trafficanti".
Le indiscrezioni registrate in queste ore confermano lo stato di affanno in cui si trovano i funzionari dell'ufficio territoriale del Governo di Vicenza. Pare che dalla prefettura stiano partendo numerose chiamate verso i proprietari degli alberghi vicentini per sondarne la disponibilità ad accogliere i migranti.
"Con la mole di millantatori in arrivo, il sistema dell'accoglienza è sempre più in procinto di implodere" spiegano dal comitato. "In base alle notizie di cui disponiamo, abbiamo motivo di credere che in assenza di nuove disponibilità di posti letto nel breve termine, qualche albergo rischia di venire requisito come già accaduto nel veronese".  
Il comitato lancia un appello agli albergatori: "Non cedete alle pressioni dei funzionari governativi anche se dovessero risultare intimidatorie, mentre se qualche sconsiderato pensa di mettersi in affari con il Governo, dovrà pure calcolare che non staremo a guardare, come abbiamo dimostrato in svariate occasione".
Intanto è questione di giorni se non di ore l'arrivo dei richiedenti asilo presso l'ex ristorante di via 1° Maggio a Sarcedo. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il comitato scommette sul fatto che difficilmente l'accordo tra il sindaco Cortese e il Prefetto sarà rispettato. "O trovano altri posti letto, magari requisendo un albergo o qualche appartamento sfitto, o le strutture già operative nel vicentino o in procinto di esserlo, saranno riempite completamente anche oltre al limite dei posti disponibili". A Sarcedo sono avvertiti.

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