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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

A Schio si è parlato di profughi ma parlarne non basta


SERATA STIMOLANTE SUL TEMA IMMIGRAZIONE E PROFUGHI PER CONOSCERE MEGLIO IL PROBLEMA


Si è svolto la sera del 4 marzo l'incontro promosso dal comitato di cittadini PrimaNoi per approfondire il fenomeno immigrazione e profughi che sta investendo l'alto vicentino così come il resto d'Italia e d'Europa. Relatori il giornalista Luca Steinmann, la senatrice Erika Stefani e Alessandro Santini, volontario di un'associazione umanitaria. 
Buona la partecipazione ad un evento propedeutico - ha sottolineato il portavoce del comitato Alex Cioni - "volto principalmente ad entrare nel profondo della questione, quindi oltre gli slogan". 
Successivamente è intervenuto Luca Steinmann giornalista e scrittore già collaboratore con diverse testate giornalistiche italiane, tedesche e internazionali: tra di esse il quotidiano tedesco “Die Welt”, l’emittente televisivo internazionale "Deutsche Welle". Steinmann ha portato la sua testimonianza alla luce dei suoi ultimi viaggi da reporter tra Siria, Libano e il cuore d'Europa, raccontando quanto sta accadendo sulla rotta balcanica che, con tutta probabilità, nelle prossime settimane interesserà anche l'Italia vista la crisi del trattato di Schengen nato per favorire la libera circolazione dei cittadini europei. 
La senatrice Erika Stefani, oltre a sottolineare la gravità e i rischi cui l'Europa sta incorrendo per l'assenza di politiche comunitarie funzionali a governare l'emergenza immigrazione, ha spiegato di come "l'Italia abbia subito e stia tutt'ora subendo colpevolmente il fenomeno migratorio di persone che erroneamente o strumentalmente si continuano a definire profughi, in quanto nei fatti sono in gran parte migranti economici". Ragazzi africani -ha proseguito la Stefani- per lo più di vent'anni che nel momento in cui riceveranno la bocciatura della domanda per l'ottenimento dello status di rifugiato, entreranno in clandestinità grazie all'assenza di un programma fattibile per il loro rimpatrio. 
Durante la serata si sono levate varie voci tra i presenti i quali hanno denunciato situazioni come quella scledense dove, dopo i fatti accaduti l'estate scorsa all'ex colonia Città di Schio al Passo di Pian delle Fugazze, silenziosamente, oltre 100 sedicenti profughi sono stati piazzati in strutture private. 
Secondo i partecipanti, questa è la cartina di tornasole di uno Stato che non vuole gestire il fenomeno, permettendo che italiani senza scrupoli guadagnino sulla pelle dei contribuenti sfruttando il fiorente business quale è divenuto il sistema dell'accoglienza. 
Per Alex Cioni, intervenuto a conclusione della serata, la maggioranza dei cittadini condivide talune preoccupazioni sul fronte dell'immigrazione, ma ha rilevato di come le masse popolari mantengono ancora un atteggiamento passivo che denota una superficiale presa di coscienza sui rischi della mala gestione dell'immigrazione da parte delle Autorità governative nazionali ed europee. "Rischi -secondo Cioni- che rappresentano una miscela esplosiva per i destini già precari dei popoli europei. Mentre i profughi, veri o presunti, i migranti economici e tutti coloro che varcano i confini dell'Europa sono disposti a tutto per superare i muri, aiutati dall'assenza di politiche che governino il fenomeno, noi veneti, noi italiani, noi europei, cosa siamo disposti a fare? - ha concluso il portavoce del comitato.


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