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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Integralismo e arruolamento: se il vicino di casa è dell'Isis

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Ricordiamoci che il nord est è già stato terreno di inchieste sui cosiddetti "foreign fighters", immigrati o cittadini europei reclutati per combattere in Siria per conto dei jihadisti dello Stato islamico. 
Il Veneto si scopre altresì come zona di passaggio dei terroristi islamici attraverso la fitta rete di centri culturali islamici presenti nel territorio, molti dei quali fuori dal controllo delle Forze dell'Ordine quindi senza possibilità di sapere se tra queste comunità ci siano elementi pericolosi e contigui alle organizzazioni terroristiche. Di certo c'è che non bisogna criminalizzare tutto il mondo mussulmano se non si vuole regalare simpatizzanti alle frange estreme e integraliste ma è altresì importante porre delle condizioni culturali a queste comunità che rappresentano spesso delle isole extraterritoriali all'interno dello Stato italiano. 
La libertà di professare il proprio credo religioso è un principio sacrosanto ma non può essere un dogma se in pericolo c'è la nostra sicurezza. Nel frattempo, se l'Italia avesse costruito rafforzando il suo ruolo nel Mediterraneo che, tra le altre cose gli spetterebbe di diritto, i regimi laici, sociali e nazionali arabi avrebbero potuto avere sorti diverse da quelle che hanno avuto.

Oggi paghiamo scelte errate dell'Occidente, così come fu sbagliato assecondare le mire indipendentiste del Kossovo, Stato narcotrafficante e crocevia del più pericoloso integralismo islamico. Crocevia che rappresenta uno degli avamposti verso l’Occidente e si basano su rapporti commerciali – leciti ed illeciti. Tra coloro che le compongono, ruolo preminente hanno i combattenti musulmani che hanno servito nei conflitti balcanici degli anni'90. Ogni ex combattente è potenzialmente un terrorista pronto a portare la propria azione nel cuore dell’Europa. Tra i numerosi fondamentalisti islamici stranieri che abitano la regione si annidano anche i cosiddetti dormienti, impegnati in attività diverse, ma pronti a riprendere le armi. Anche i civili sono spesso coinvolti. Molte Ong islamiche, sotto la falsa copertura di organizzazioni umanitarie, posso nascondere ben altri interessi. Insomma, come diciamo a Vicenza a sémo in man dela poja!.


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