SCHIO, DA VENT'ANNI SENZA CERTIFICATO ANTINCENDIO: ARCHIVIO STORICO LANEROSSI TRA RISCHI E RESPONSABILITÀ
Nel prossimo Consiglio Comunale del 25 novembre, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia porterà in discussione la delicata situazione dell’Archivio Storico Lanerossi custodito presso l’ex assortissaggio lane, un capannone industriale degli anni ’60. (clicca qui)
Il patrimonio è vigilato dal 1972, quando venne dichiarato dalla Soprintendenza di notevole interesse storico. Nonostante la straordinaria importanza dell'archivio, che rappresenta un unicum in Italia, l'immobile, all’interno del quale si trova tutta la documentazione, non dispone del certificato di prevenzione incendi (CPI), obbligatorio per legge e indispensabile per garantire la sicurezza di una struttura di tale rilevanza.
“Questa grave mancanza – afferma Alex Cioni, consigliere comunale e presidente della Prima Commissione – Patrimonio – ricade sulle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent’anni, colpevoli di aver scelto di non intervenire affidandosi pericolosamente alla sorte. È inaccettabile che un patrimonio così prezioso sia stato lasciato in queste condizioni di rischio”.
Fratelli
d’Italia auspica di ottenere dal Sindaco risposte chiare:
- Perché in vent’anni non si è
provveduto a mettere in sicurezza l’archivio?
- Quali interventi sono previsti
per il rilascio del CPI, e quali sono stati gli esiti della verifica dei
Vigili del Fuoco?
- Con la riqualificazione
dell’area ex Lanerossi acquistata da privati, si intende valutare la
demolizione del capannone per migliorare il decoro della zona?
- Alla scadenza del contratto di
comodato nel 2028, è opportuno considerare la restituzione dell’archivio
ai legittimi proprietari, che avrebbero l’obbligo di conservarlo sotto la
supervisione della Soprintendenza?
"È necessario un dibattito serio e trasparente sul futuro dell’archivio - ha concluso Munari. Non possiamo continuare a tenerci in carico un bene del genere di proprietà della Marzotto in maniera approssimativa, ignorando rischi e responsabilità. Se il Comune non può garantire le risorse e le condizioni adeguate, è giusto valutare altre soluzioni, tra cui la restituzione ai proprietari del materiale prima dello scadere del comodato d'uso, dal momento che, sotto la scrupolosa supervisione della Soprintendenza, dovranno comunque mantenerlo secondo la normativa di legge".