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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Poster anti aborto. Polemiche dalle femministe del centro sociale Arcadia

IL COLLETTIVO DEFINISCE INCONCEPIBILE E SCONCERTANTE IL MAXI MANIFESTO, MA SE LE LORO MAMME LA PENSAVANO ALLO STESSO MODO OGGI NON STAREBBERO QUI A DARE ARIA ALLA BOCCA  
di Alex CIONI

Da buone sinistrate le femministe del collettivo Starfish conoscono la tolleranza solo quando è conforme alle loro idee. Definiscono "inconcepibile e sconcertante" la campagna pro vita arrivata pure nel vicentino, e ieri a Schio.
Alla signorina Stefani, portavoce delle femministe scledensi, basterebbe ricordare che se anche sua mamma l'avesse pensata allo stesso modo, oggi lei non sarebbe qui a rilasciare dichiarazioni tanto stupide quanto rappresentative del segno della decadenza dei tempi nei quali viviamo.
Bisogna dire che non c'é da stupirsi più di tanto se consideriamo chi sono i loro compagni di viaggio, che poi sono coloro che li ospitano. Vale a dire quella struttura comunale che secondo qualcuno non viene utilizzata per fare politica: il "centro sociale Arcadia".
Comunque, proprio coloro che sono favorevoli senza se e senza ma alla 194, dovrebbero, a mio parere, essere in prima linea a sostegno di ogni iniziativa propedeutica a diffondere delle corrette campagne di sensibilizzazione e di informazione su 
una pratica che troppo spesso viene usata come un banale contraccettivo.
Il consultorio familiare, tanto per fare un esempio, dovrebbe essere usato per aiutare le donne, non dovrebbe essere un centro per interrompere una vita. Dovrebbe essere un luogo dove le donne possano trovare un aiuto in un percorso che possa portare anche all’adozione del nascituro.
Tutta questa indignazione per un manifesto che riproduce un bambino di 11 settimane è, questo sì, di una violenza inaudita. Come può sollevare polemiche un bambino che si sta serenamente succhiando il pollice, che non ha chiesto di essere concepito e che vuole vivere come tutte le creature. Come può essere così sconvolgente vedere un manifesto che esalta la vita al suo inizio? Come può turbare così tanto immaginare che quel bambino, forse, non vedrà mai la luce?
Care femministe sinistrate di Arcadia, ringraziate i vostri genitori se oggi potete dare aria liberamente alla vostra bocca. Sappiate però che la vera tollerenza è di rispettare il principio della libertà del pensiero proprio quando è più difficile accettarlo.

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