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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Secondo un Commissario Ue, saranno i mercati ad insegnarci come votare

L'UE, INVECE DI DENUNCIARE LE SPECULAZIONI DEI MERCATI DIFENDENDO L'ITALIA, TACE PER ESEMPIO SUL RUOLO ARBITRARIO DELLE AGENZIE DI RATING di Alex CIONI
Il commissario Ue Oettinger: “I mercati insegneranno agli italiani a votare in modo giusto”.
A quasi 8 anni dalle dimissioni forzate del Governo Berlusconi, in questo momento quasi tutti ammettono che la politica non può essere ostaggio delle alchimie finanziarie dei mercati.
Eppure, in tutti questi anni, non si è fatto nulla per dare il giusto ruolo alla finanza (cosmopolita), togliendole le armi per condizionare le sorti di una nazione. Partendo, per esempio, dalla separazione tra le banche d'affari e d'investimento con le banche commerciali, fino alla creazione di un'agenzia di rating europea indipendente.
Queste ultime, come prevedibile, sono tornate al centro della scena in modo irritante. Seguendo l’esempio delle famose tre sorelle, la Standard & Poor’s, la Moody’s e la Fitche, anche la Dbrs canadese si è autonomamente assunta l’autorità morale e politica declassando un anno fa il sistema Italia al livello BBB. 

La cosa più irritante è il comportamento della Bce e delle altre istituzioni europee che tacciono sulle nuove evoluzioni delle suddette agenzie. Nonostante che varie commissioni d'indagine del Congresso americano avessero denunciato le tre grandi agenzie di rating americane per complicità, corruzione, conflitto di interesse in relazione alla bolla dei mutui subprime e a quella dei derivati finanziari ad alto rischio, la Bce non ha mai volute mettere in discussione la credibilità di queste agenzie.
Per qualche ragione inspiegabile la Bce e altri istituti europei sono stati e sono ancora meno critici e più tolleranti verso l'operato delle agenzie di rating rispetto alle stesse autorità americane. 

Sarebbe anche ora che Francoforte dia qualche spiegazione per spiegarci le ragioni della decisione di sottoporre governi e istituti creditizi alla valutazione di agenzie di rating non affidabili, politicamente condizionate e sicuramente interessate agli andamenti di borsa.

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