Gerusalemme, apre l’ambasciata Usa. Scontri a Gaza: “52 morti e oltre 2mila feriti”

L'INAUGURAZIONE SEGUE IL RICONOSCIMENTO DI GERUSALEMME COME CAPITALE DI ISRAELE DA PARTE DI TRUMP   di Alex CIONI
Usa e Israele sono senza dubbio unite indissolubilmente su multi fronti. Uno di questi è di fregarsene delle risoluzioni dell'Onu che in più di un'occasione hanno censurato le azioni del governo israeliano, senza per altro che siano mai scattate delle sanzioni.
Nella giornata di oggi assistiamo ad oltre 50 morti palestinesi, uccisi negli scontri con le forze israeliane a margine dell'inaugurazione dell'ambasciata americana a Gerusalemme, che così riconosce -de facto- la città come capitale dello Stato di Israele. 
Eppure, era stato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nella risoluzione 478 a definire la legge del parlamento israeliano con la quale proclamava unilateralmente "Gerusalemme, unita e indivisa", nulla e priva di validità, perciò una violazione del diritto internazionale e un serio ostacolo al raggiungimento della pace in Medio Oriente.

La stessa Corte internazionale di giustizia, in una sua opinione ufficialmente espressa nel 2004, aveva confermato la validità della risoluzione 478, affermando come sia "inammissibile l'acquisizione di territorio con la forza" e che tutte le misure amministrative e legislative intraprese da Israele e volte ad alterare lo status di Gerusalemme, inclusa la "legge base" Israeliana che dichiara Gerusalemme quale propria capitale, costituiscono una "violazione del Diritto internazionale".
Poi c'è ancora chi difende Israele o chi accusa di antisemitismo chi comprende le ragioni dei palestinesi, criticando di conseguenza le scelte israeliane.
Rimane un dato oggettivamente incontestabile: l'inutilità di un'organizzazione come l'Onu, incapace di far pesare sostanzialmente e concretamente le proprie decisioni.

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