Difficoltà nell'integrazione, migranti fanno i bagagli


VALDAGNO, COOPERATIVA TRASFERISCE I SEDICENTI PROFUGHI: IMPOSSIBILE INTEGRARLI. PRIMANOI, L'INTEGRAZIONE NON E' UN PERCORSO PERSEGUIBILE SE NON CI SONO I REQUISITI MINIMI PER RIMANERE IN ITALIA

La cooperativa Maninpasta che gestisce un gruppo di richiedenti asilo a Novale di Valdagno, lamenta una presunta ostilità dei valdagnesi per la mancata integrazione dei soggetti provenienti dal centro Africa, il che li ha convinti di trasferirli in un'altra sede nel capoluogo berico. 

"I migranti trascorrevano il tempo in giardino o si incamminavano a piccoli gruppi verso il centro. Verso sera li vedevamo prendere il pallone e andare al campo da calcio" -raccontano i residenti. Ma torneranno?. A togliere ogni punto di domanda è Giovanni Zarantonello, presidente della cooperativa vicentina "Maninpasta" che si occupava della gestione dei migranti: "Ce ne andiamo vista l'ostilità dell'Amministrazione e degli abitanti. Abbiamo solo e sempre incontrato ostacoli e non siamo riusciti a instaurare un rapporto di pari dignità per i richiedenti asilo".
"L'affermazione è di per sé ridicola senza bisogno di integrarla con considerazioni ulteriori. Ci permettiamo comunque di rilevare, che se di integrazione si deve parlare, bisognerebbe parlarne con quei soggetti che hanno titolo di rimanere in Italia e che contribuiscono alla loro crescita personale, non con coloro che al momento sono solo richiedenti asilo. 
Se abbiamo a che fare con persone che hanno poche possibilità di ottenere i titoli per ricevere il permesso di soggiorno, se non quello umanitario che non si nega quasi a nessuno e che dura solo da sei mesi a due anni al massimo, di cosa stiamo parlando? " - è il retorico quesito espresso dal portavoce del comitato di cittadini PrimaNoi, Alex Cioni.

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