Minacce e intimidazioni dai soliti fancazzisti dei centri sociali

SCHIO, I MILITANTI DEL LOCALE CENTRO SOCIALE ANNUNCIANO CHE IL 7 LUGLIO, ANNIVERSARIO DELL'ECCIDIO PARTIGIANO, SARANNO IN PIAZZA   
di Alex CIONI

Non se ne può proprio più di questi viziatelli dei centri sociali. Proprio loro si lamentano delle piazze negate quando poi fanno lo stesso quel che gli pare in barba ai divieti com'è accaduto durante la manifestazione antifascista, antirazzista, antisessista (dimentico qualcosa?) del 29 aprile a Schio. 
Proprio loro parlano di libertà quando già minacciano la presenza in piazza nell'anniversario dell'eccidio di Schio per il 7 luglio dimostrando quali sono i reali sentimenti che li guidano. 
Eppure, non ci sono state nè ieri nè mai contromanifestazioni o iniziative di disturbo promosse dalla destra.
Inversamente, ci sono state contro manifestazioni promosse dal centro sociale Arcadia e da gruppi contigui quando altre parrocchie politiche, comitati o quant'altro, sono scesi in piazza per esercitare un loro diritto costituzionale. 
Tutto normale per qualcuno, se non fosse che ogni iniziativa della sinistra radicale, ha lo scopo primario di creare tensioni con la controparte per spingere le forze dell'ordine ad intervenire con delle restrizioni a tutela dell'ordine pubblico.
Mi auguro che quest'anno chi di dovere intervenga per arginare questi matti imbevuti di un'arroganza francamente nauseante: è inaccettabile che dei viziatelli al caviale, seppur vestiti da straccioni, si sentano nel pieno diritto di scassare i cosiddetti ogni qual volta altri promuovono qualcosa di non gradito.
Noi lavoreremo, come sempre, per impedire che il giorno dell'anniversario dell'eccidio partigiano si creino tensioni in città. Altri facciano la loro parte per mettere questi fancazzisti nelle condizioni di non nuocere, visto che già da ora minacciano la presenza per la sera in concomitanza con la cerimonia in chiesa, alla quale parteciperà l'Amministrazione comunale e molti altri Sindaci della zona. 
Siamo persone ragionevoli e di buonsenso, lo abbiamo dimostrato svariate volte. Però, non ci si può chiedere di retrocedere oltre.
Se partecipare ad una messa, tra l'altro di riconciliazione, e deporre un mazzo di fiori per commemorare 54 italiani uccisi senza processo a due mesi dalla fine delle ostilità belliche, da ancora così fastidio a questi cialtroni, forse vuol dire che a distanza di 73 anni, i morti, quei morti, hanno ancora molto da dire, molto di più di qualsiasi zombie sceso in piazza il 29 aprile.

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