Contro la politica che si fa sistema

NON TUTTA LA POLITICA E' MARCIA MA I LEGAMI PRIVATISTICI FINALIZZATI ALL'ARRICCHIMENTO PERSONALE NON RAPPRESENTANO UNA ECCEZZIONE 

Tutelare se stessa. Questo diventa il principale scopo della politica che si trasforma in sistema. Obiettivo della gestione delle risorse pubbliche non è più l’equa distribuzione delle stesse per garantire servizi ai cittadini, diventa semplicemente esercizio del potere utile a mantenere in piedi una rete di legami ed interessi privatistici, finalizzati all’arricchimento personale ai danni della collettività.
Quanto possa essere radicato, stratificato e arrogante il potere esercitato attraverso questi schemi, lo stiamo vedendo in maniera sempre più chiara grazie a quanto sta emergendo nelle inchieste sulla gestione degli appalti pubblici nella Regione del Veneto. Se tutto sarà confermato, appare con imbarazzante nitidezza la disinvoltura con la quale politici, imprenditori e addirittura servitori dello Stato, abbiano gestito il potere affidato loro dai cittadini come un’arma contro i cittadini stessi. La trasformazione di una grande opera in una macchina ben oliata per drenare fondi pubblici, mentre in un Paese normale dovrebbe rappresentare volano di sviluppo, è un crimine che va punito severamente dalla legge, ma al tempo stesso è un crimine che va ben al di là del codice penale e delle vicende giudiziarie dei singoli personaggi. E’ un crimine ancora più grave nelle sue conseguenze perché mina la fiducia tra cittadino ed Istituzioni, fiducia necessaria per poter costruire il futuro di un Paese ed elemento imprescindibile per avere la forza e l’autorevolezza per chiedere ulteriori sacrifici ad un Popolo già provato e, ancora una volta, vilipeso dai comportamenti indegni ed indecorosi di chi dovrebbe rappresentarli e dovrebbe garantire un’adeguata gestione delle risorse provenienti da tasse sempre più salate. 
Se vogliamo rendere possibile un cambiamento, evitando che ad un sistema se ne sostituisca un altro, non è questo il momento di distruggere ma quello di costruire. Abbiamo chiesto con forza che venissero resi noti i nomi dei malfattori, proprio perché sappiamo che non tutta la politica è marcia, ma sono stati determinati soggetti che negli anni hanno costruito un “sistema” che non ha permesso alle persone oneste di occuparsi della cosa pubblica, facendo di tutto per eliminare chi ha cercato di contrastarli. 
Ora che lentamente il marcio sta venendo a galla, grazie anche al prezioso lavoro di molti onesti servitori dello Stato, i cittadini veneti avranno la possibilità di sapere chi ha utilizzato i soldi derivanti dalle loro tasse per arricchirsi illecitamente invece che garantire servizi a loro ed ai loro figli.
Abbiamo sempre creduto nella buona politica e, ancora più fermamente, nella possibilità di scardinare questo sistema, mettendoci la faccia e rischiando in prima persona.
Con Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale resteremo sempre al fianco dei cittadini onesti e di tutti coloro i quali vogliono continuare a combattere questa importante battaglia contro il malaffare, perché venga restituita dignità alla politica e venga fatta finalmente pulizia.


on. Sergio Berlato

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