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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Negozi aperti anche a Pasqua? Anche no!

APERTURE DEI NEGOZI A PASQUA – ALEX CIONI (PDL): IL RITORNO ALLA REGOLAMENTAZIONE NON CONTRASTEREBBE CON LE NORMATIVE EUROPEE
Le festività Pasquali si avvicinano ma centinaia di lavoratori non potranno godere del ponte di Pasquetta visto che alcuni centri commerciali della provincia di Vicenza resteranno aperti in ossequio alla normativa sulla liberalizzazione degli orari e delle aperture dei negozi.

Alex Cioni, membro del Coordinamento provinciale del Pdl vicentino, rammenta che è solo del mese di dicembre la notizia attinente la bocciatura della Corte costituzionale relativa ai ricorsi di alcune regioni (tra cui il Veneto), contro il decreto “Salva Italia” nella parte in cui stabilisce la liberalizzazione delle aperture dei negozi.

“Un Governo legittimato dai cittadini ancora non c’è e dubito che possa nascere a breve – spiega l’esponente del Pdl –, tuttavia, sarebbe auspicabile che il nuovo parlamento appena insediatosi si occupi al più presto di questo argomento individuando soluzioni più equilibrate e di buon senso. Tra l’altro, ad un anno dall’entrata in vigore della normativa, la liberalizzazione non ha sollecitato la crescitaoccupazionale né ha rilanciato l'economia così come avevano annunciato i gurudel liberismo economico”.

Cioni ritiene che buona parte dei Paesi europei hanno una legislazione molte simile a quella italiana prima della riforma voluta dal Governo Monti, perciò - è il suo ragionamento – “opporsi alla liberalizzazione selvaggia per ritornare ad un regime di aperture domenicalie festive regolamentato, non è solo giusto per difendere quel che rimane di una visione comunitaria della vita, ma non è neppure in contrasto con le tanto enfatizzate normative europee”.



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