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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Schio, PLATEATICI E TONI DA PALCO: CIVITAS SCAMBIA LA DEMOCRAZIA PER UN MONOLOGO


Fa sorridere che ci si scandalizzi perché abbiamo definito Marco Vantin “consigliere del Movimento 5 Stelle”.
Una definizione peraltro riconosciuta dallo stesso Vantin, che ne è stato portavoce, candidato, attivista e tuttora simpatizzante.
Cosa c’è di così grave nel ricordarlo?
Mistero.
Sembra più una crisi d’identità che un tema politico.
Ma non è questo il punto.
Il punto vero è un altro: ci è stato chiesto di accettare un emendamento dopo che veniva diffuso un comunicato dai toni oggettivamente sprezzanti nei nostri confronti.
Un comunicato in cui venivamo accusati di ignorare i “reali processi amministrativi”, di fare “propaganda” e di muoverci “fuori tempo massimo”.
Ci aspettavamo che, se davvero si voleva dialogare, almeno i toni fossero diversi.
Invece, si è preferito mettere in scena la solita recita dell’arroganza, dove chi propone qualcosa di concreto viene subito ridicolizzato, bollato come incompetente o irrilevante. Poi, quando si fa notare che così non si può lavorare, ci si offende pure.
Ma se davvero l’amministrazione “stava già lavorando alla misura” e l’emendamento era “costruito insieme alle parti interessate”, per quali ragioni vi siete mossi solo dopo l’arrivo sul tavolo della nostra mozione? La verità è che il nostro intervento ha messo in moto una riflessione pubblica. E di questo siamo soddisfatti.
Non ci interessa la medaglietta, ma pretendiamo rispetto.
Perché non si amministra una città a colpi di comunicati spocchiosi e rivendicazioni autoreferenziali, né liquidando ogni proposta altrui come “superficiale” solo perché non arriva dalla propria parte politica.
Alla lunga, anche dietro i sorrisi civici e i toni professorali, la verità viene fuori. Chi predica il confronto non sempre è disposto a praticarlo. E allora, più che “Civitas”, sembra una “Recitas”.

Alex Cioni e Gianmario Munari
Gruppo consiliare a Palazzo Garbin

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