Morti nel Canale di Sicilia, non li hanno uccisi gli scafisti
COME AL SOLITO ASSISTIAMO ALLE LACRIME DI COCCODRILLO DI CHI LI HA UCCISI VERAMENTE. E NON SONO GLI SCAFISTI.
Ennesima tragedia di morte in mare. Centinaia di morti. Di chi la colpa?
Le responsabilità sono di molti e vengono da lontano e non sono solo di chi gestisce il potere attualmente, ma è evidente che con le operazioni Mare nostrum e Frontex si è andati ad incentivare la pia illusione di queste persone di trovare la salvezza da questa parte del mediterraneo.
Nella migliore delle ipotesi a chi è andata bene ha trovato una solidarietà perniciosa utile forse a lavare le coscienze di qualche anima pia o ad ingrassare qualche cooperativa; a chi è andata peggio, come raccontano le cronache di queste ore, ha trovato nel mediterraneo un cimitero e il viatico per congiungersi con il proprio Dio.
Nel mezzo di questa situazione tutti quegli italiani costretti a convivere già con innumerevoli difficoltà quotidiane in parte anche connesse alla presenza degli stranieri, mentre l'unica cosa da fare subito sarebbe un blocco navale e ad un intervento militare sulle coste libiche pensando nel contempo a forme di umanitarismo in loco sganciato dal quel peloso solidarismo che con il suo lezzo dolciastro ha pervaso e continua a pervadere l'intera società occidentale.
Alex Cioni
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