Napolitano/Monti, il segreto di Pulcinella
LE FORZATE DIMISSIONI DI
BERLUSCONI SONO STATE STUDIATE A TAVOLINO PERCHE' NON ERA GENUFLESSO ALLE
CONSORTERIE EUROCRATICHE
Il
Financial Times ha dedicato una pagina alle anticipazioni sui contenuti del
libro di Friedman “Ammazziamo il gattopardo”, apparse anche sulla
stampa italiana, dove si fa riferimento dei colloqui di Napolitano nell'estate
2011 con Mario Monti durante la fase precedente la nomina dell'allora
presidente della Bocconi a premier dopo l'uscita di scena “forzata” di Silvio Berlusconi
nel novembre 2011.
“Queste sono notizie che non possono che suscitare
forti dubbi sul modo di interpretare il
ruolo di Presidente della Repubblica da parte di Giorgio Napolitano” – spiega l’on. Sergio Berlato.
“Le rivelazioni di queste ore rafforzano i dubbi
che già
avevamo in quei giorni – precisa l’eurodeputato – dal momento che i
segnali che giungevano, dal famigerato spread fino agli attacchi dei mercati
finanziari contro l’Italia, parevano
indicare una precisa volontà di sostituire il Capo
del governo, legittimato dal voto di milioni di italiani, con una figura etero
diretta dalle lobby finanziarie”.
Berlato interviene polemicamente anche con il Movimento 5
Stelle che oggi attacca il Presidente della
Repubblica pretendendone la messa in stato d’accusa
per il ruolo svolto nella nascita del governo Monti, eppure – ricorda l’europarlamentare
vicentino – “in quell’estate del 2011 era
stato proprio Beppe Grillo a chiedere a Napolitano di intervenire affinché congedasse Berlusconi per sostituirlo con una figura di profilo
istituzionale e svincolata dai partiti”.
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