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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Prima gli italiani

SU ACCOGLIENZA PROFUGHI GIUSTA LA SCELTA DI MOLTI SINDACI VICENTINI

Sono sempre di più i sindaci vicentini che rispondono negativamente alla Prefettura di Vicenza in relazione alla richiesta di accoglienza di nuovi profughi. Ultimo di una lunga serie ad aver messo nero su bianco l’indisponibilità del suo Comune è il sindaco di Malo Antonio Antoniazzi.
Sposo le scelte di questi sindaci spiega il Deputato italiano al Parlamento Europeo Sergio Berlato è assai complicato in questa fase di crisi economica e quindi di difficoltà per molti nostri concittadini, sostenere una politica di assistenza verso questi profughi quando i nostri amministratori, per i noti problemi di bilancio, non sono nemmeno nelle condizioni di prestare soccorso al disagio dei propri concittadini che a volte si manifesta anche in termini di sopravvivenza e di dignità umana.
Ritengo sottolinea Sergio Berlato che lannoso problema dei migranti vada affrontato a monte, non solo dallo Stato italiano ma dalla stessa Unione Europea, invertendo lattuale politica di accoglienza che serve solo ad illudere gli stessi immigrati. Bisogna ripensare a nuove forme di solidarietà che si concretizzino nei Paesi di provenienza degli immigrati.
Per leuroparlamentare vicentino lItalia non è più nelle condizioni di offrire ospitalità fin tanto che molti dei suoi figli si ritrovano a vivere in condizioni di precarietà. Prima gli italiani conclude non è uno sfizio propagandistico ma una necessità organica per uno Stato degno di tale nome.

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