An. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

NO AI NOSTALGICI DI AN. SI PUO' PROVARE A RIPARTIRE MA DA UN ESAME CRITICO DELL'ESPERIENZA FINIANA
Alcuni elementi della Destra italiana (in particolare ex An) in questi giorni si sono riuniti per un confronto propedeutico a rilanciare un movimento unitario che esprima i valori e l'identità di un'area politica che attualmente soffre la (quasi) scomparsa dagli scenari politici che contano  
Da parte di alcuni di questi soggetti sono partite delle polemiche neanche tanto velate verso i "Fratelli d'Italia" di Giorgia Meloni accusati di pensare al proprio orticello e non ad un progetto ambizioso e di più ampio respiro. Può darsi sia così. 
Del resto è una caratteristica endemica di tutta un'area politica che sta rischiando di scomparire dal panorama nazionale, ma è anche vero che per costruire un nuovo soggetto politico credibile, che ridia entusiasmo a tutta una comunità orfana di una casa comune,  questi signori devono essere coscienti - prima di ogni altra cosa - della intrinseca necessità di partire da una profonda e severa analisi autocritica dalla quale poi sarà (forse) possibile gettare le basi per un confronto che si strutturi in modo orizzontale privilegiando i contenuti e quelle idee di cui il nostro tempo ha urgentemente bisogno per aggredire l'inesorabile declino cui l'Italia sembra essere destinata.
Quel che ritengo lapalissiano, è che le risposte di cui la nazione ha bisogno non possono essere le medesime che la classe dirigente aennista diede nel recente passato avvallando lo status quo liberal-liberista e mercatista ( è noto che sui grandi temi come lavoro, globalizzazione, sovranità, euro etc, An perse una grande occasione), perché troppo impegnata a difendere le proprie posizioni di rendita e la gestione dello status quo. 
Senza queste premesse, il rischio è di creare un surrogato di An, buono forse per garantire uno strapuntino a qualche ex parlamentare, ma che oggettivamente risulterebbe un prodotto assai peggiore dell'originale. 
Personalmente poi, mi sento di avere poco a che spartire con soggetti finiani alla Bocchino, Urso e company. Comunque sia staremo a vedere quali saranno gli sviluppi di questa operazione.

Alex Cioni 

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