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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

E la Merkel gli dà il ben servito



NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI PER GLI ITALIANI L'EUROPA SARA' UN LIMBO NELLA PEGGIORE L'INFERNO
Il governo Monti era il beniamino dell'Europa e dei mercati.
Loro lo hanno imposto, loro gli hanno anche fatto da supporter elettorali.
Finché però è servito agli interessi della Germania e di Angela Merkel: adesso che il bocconiano è in scadenza, anzi è scaduto, l'Italia montiana viene trattata come una stracciona.
Ultimo esempio, il no alla sola ipotesi di rinviare di un anno il termine di rientro del deficit sotto al 3 per cento.
Rinvio già accordato alla Francia, alla Spagna e al Portogallo: eppure questi paesi hanno deficit rispettivamente del 3,7, del 6,7 e del 4,9; Spagna e Portogallo, poi, beneficiano degli aiuti dell'Unione europea e della Bce, aiuti che paghiamo anche noi.
L'Italia, con un deficit al 2,1 per cento che potrà salire al 2,9 con la restituzione dei debiti alle imprese, quindi sempre largamente inferiore alla media Ue, si vede sbattere la porta in faccia: niente rinvii, in quanto quelli di Parigi e Madrid "sono casi unici".

Ma non ci eravamo svenati per l'Europa? Non eravamo riusciti - parola di Monti - ad ottenere speciali deroghe in considerazione della recessione economica?
Ma non è stato ormai dimostrato che l'eccesso di rigore imposto dai tedeschi ottiene l'effetto opposto? E dunque che cosa porta a casa Monti? Nulla. Zero. E il conto finale lo pagheremo noi. Come sempre.

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