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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

SCHIO, POLEMICHE SUI BIDONI PER IL SECCO CHE DAL 2021 PREVEDONO PER I SINGLE 4 SVUOTAMENTI ALL'ANNO. IL PUNTO DI VISTA DEL CAPOGRUPPO DI SCHIOCITTA' CAPOLUOGO ALEX CIONI


Intervento del capogruppo in Consiglio comunale di "SchioCittà Capoluogo" Alex Cioni.

I nuovi raccoglitori per il rifiuto secco da 120 litri, prevedono dal 2021 per un nucleo familiare di una persona 4 svuotamenti annuali, oltre ai quali si pagherà una maggiorazione di 4 euro per ogni volta che si posizionerà in strada il bidone. Tanto per fare un raffronto a noi vicino e preso a modello dai cultori della raccolta differenziata spinta, tra cui ci sono gli esponenti del centro sinistra locale, nel fantastico mondo trevigiano di Contarina, sono solo due e la maggiorazione per ogni svuotamento ulteriore è ben più onerosa.
E’ vero che quattro svuotamenti in un anno sono pochi per chi non ha spazi adeguati ma chi si tiene dentro le mura di casa un bidone di queste dimensioni? Chi non ha un garage o altri spazi prospicienti all’abitazione risponderanno i cittadini che in queste settimane hanno ritirato il bidone pur non sapendo dove posizionarlo. In realtà, chi non ha un garage o altri spazi adeguati, può continuare ad usare il sacchetto grigio microchippato. Però su questa partita l’Amministrazione comunale è colpevole per non aver saputo ideare una efficace campagna informativa che spiegasse bene ai cittadini questa opzione. Aspetto fra l'altro che ho sottolineato debitamente anche in Consiglio comunale. (clicca qui il modulo per la richiesta di esenzione del bidone) 
Come ho detto varie volte in questi mesi, la mia proposta era diversa e verteva sul ritorno ai cassonetti stradali per il secco. Una proposta dettata dal fatto che in questi anni abbiamo raggiunto, assieme ad una percentuale alta di differenziato e di rifiuto pulito, ovvero realmente recuperabile, un alto tasso di coscienza civica sulla differenziazione dei rifiuti che produciamo. 
 

A mio parere il porta a porta doveva servire a questo e non divenire un mantra ideologico considerandolo nei fatti un sistema immutabile nel tempo. Esistono per esempio i cassonetti stradali con calotta intelligente che permettono di mantenere il medesimo risultato. Si possono inserire sacchetti da 20 litri conteggiando il numero degli svuotamenti in modo da applicare il principio della tariffazione puntuale. L’unico rischio concreto è l’abbandono dei rifiuti all’esterno dei cassonetti, un problema a cui però si può ovviare con i controlli e le relative sanzioni per i trasgressori. In tal senso mi auguro che la maggioranza che guida l’Amministrazione comunale valuti la mia proposta delle fototrappole applicando così un sistema che può divenire un efficace deterrente per gli incivili che risiedono anche alle nostre latitudini.

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