INTANTO ALCUNI GIORNALI ONLINE SCRIVONO SULLA PETIZIONE ONLINE DIRETTA ALL'ATLETA DI ORIGINI NIGERIANE IN CORSA AGLI EUROPEI DI BERLINO
di Alex CIONI
A quanto pare lo scopo
della petizione online è stato raggiunto (sollevare una discussione sul
comportamento di Daisy Osakue). In questi giorni vari giornali online e
non solo hanno pubblicato numerosi articoli in difesa dell'atleta di
origini nigeriane avvalendosi del solito repertorio tipico dei
sinistrati più o meno arcobaleno per sminuire le motivazioni
dell'iniziativa virtuale.
Abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione che
conviviamo con degli strani connazionali: per loro si può gridare ai
quattro venti al lupo razzista per un uovo (rivelatosi di matrice
democratica e non razzista) ma non puoi sollevare una questione -di
principio- se il soggetto sotto l'obiettivo è di colore. Poi i beceri
razzisti saremmo noi.
Un pò come per il caso di Vicenza deflagrato
per l'abbonamento Sky richiesto da alcuni sedicenti profughi. Nella
giornata di ieri c'è chi si è impegnato nel tentativo di smontare il
pezzo riportato da Il Giornale di Vicenza, accusando il cronista di aver
pubblicato una fake news, mentre nel contempo è partito l'attacco
dell'esercito dei sinistrati che con la loro solita protervia hanno
sparso insulti e veleno contro chi ha espresso posizioni diverse dal

trolleraggio messo in piedi con scientifica precisione. Niente di nuovo.
Ci sarebbe molto da dire sulle proteste inscenate in questi anni dai
richiedenti asilo, per i quali tutto è dovuto, nonostante siano giunti
in Italia da clandestini per poi spacciarsi per profughi al fine di
entrare nel programma di protezione per richiedenti asilo, godendo così
di un privilegio che non dovrebbe essere manipolato dai migranti
economici. Un fenomeno talmente chiaro che solo chi legge questa
questione con gli occhi faziosi dell'ideologia immigrazionista non
riesce a capire.
Tornando al vespaio sui social, è incredibile la
violenza con la quale l'esercito degli internauti si esprime,
dimostrando che l'esasperazione dei toni su alcuni temi non è certamente
un'esclusiva di chi sta a destra o è simpatizzante di Salvini.
Però, siccome loro sono democratici, hanno il permesso di insultare, di
minacciare, finanche di sminuire il lavoro altrui senza avere in
possesso riscontri oggettivi e verificabili. Del resto loro sono i
buoni, quindi dall'alto del loro pulpido possono dispensare giudizi
morali ed etici come un qualsiasi prete dentro la propria chiesa. Non
importa se mentre lo fanno ti sputano in faccia, è pur sempre uno sputo
democratico, quasi evangelico, quindi guai a te se in qualche modo provi
a reagire. Ma va bene così.
Loro rappresentano l'Italia migliore,
quella solidale e antirazzista, quella cioé dei buoni e dei democratici
ai quali il buon dio ha certamente riservato un posto nel paradiso
celeste.
In questa dicotomia tra buoni e cattivi, in questa dicotomia
ecumenica dell'ipocrisia benedetta da sua Sua Santità, sto bene dalla
parte dei cattivi anche se vi confesso che non mi ritengo tale. Ma
tant'é.
In un mondo dove il buonsenso diventa quasi un atto
rivoluzionario e il sovversivismo progressista diviene qualcosa di
normale, dove gli ipocriti sono dei furfanti sotto l’apparenza di santi,
sta nell'ordine naturale delle cose stare dalla parte dei cattivi e
sentirsi pure a proprio agio rimanendo in pace con se stessi.