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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Vicenza, dopo l'ennesimo fatto di sangue subito liberati i due nigeriani


I CITTADINI PRETENDONO SICUREZZA. PER IL COMITATO PRIMANOI LE PROPOSTE DELLE OPPOSIZIONI SONO UTILI MA NON RAPPRESENTANO LA VERA SOLUZIONE AL PROBLEMA


Dopo l'ennesimo fatto di sangue avvenuto sabato sera a Campo Marzo, sono molte le polemiche e le accuse verso l'Amministrazione comunale guidata da Achille Variati. 
Le opposizioni attaccano duramente l'assessore alla sicurezza Dario Rotondi per manifesta incapacità, mentre c'è chi propone soluzioni come la recinzione del parco, il posto di polizia fisso al o l'esercito con l'inserimento del capoluogo berico nel progetto nazionale "Strade sicure". 
"Tutte soluzioni che hanno una loro dignità e che sono condivisibili ma, allo stato delle cose, rimangono dei pannicelli caldi -sostengono dal comitato di cittadini PrimaNoi. 
Purtroppo il virus si sta propagando molto velocemente senza che i fogli di via sin qui firmati dal questore abbiano sortito effetto alcuno. I numeri dei soggetti che arrivano a Vicenza sono comunque superiori agli allontanamenti, mentre le gang che organizzano i pusher -spiegano- trovano facilmente i sostituti grazie anche alla colpevole complicità dello Stato italiano che persiste nel favorire i flussi in entrata e la distribuzione nel territorio di questi soggetti".
Secondo il comitato di cittadini impegnato da due anni su vari fronti della provincia, "se delle soluzioni tampone vanno trovate, è altrettanto vero che alla cittadinanza bisogna dire con franchezza che i problemi non diminuiranno ma potranno solo aumentare. Il che accadrà fino a quando non sarà chiuso del tutto il rubinetto dei flussi che arrivano dal mediterraneo. Bisogna migliorare il decoro e la sicurezza a Campo Marzo, ma con mille falsi profughi e chissà quanti clandestini sparsi in città, è facile prevedere che i pannicelli caldi siano propedeutici a spostare il fenomeno in altre zone della città con l'accensioni dei medesimi focolai di degrado". Come si Vicenza ne avesse bisogno.
Poi arriva la notizia che ai due nigeriani il giudice ha deciso di disporre l'obbligo di firma mentre i cittadini si chiedono la ragione per cui non vengano allontanati dall'Italia. "Auspichiamo che il prefetto o il questore dispongano al più presto dei provvedimenti per allontanare quanto meno da Vicenza i due soggetti, ma sappiamo bene che i fogli di via sono usati, nella migliore delle ipotesi, al posto della carta igienica" - commentano amaramente dal comitato.

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