Immigrazione/incontri casuali in centro a Schio


CHIACCHIERATA CON UN RAGAZZO GHANESE IN CERCA DI LAVORO 
di Alex CIONI


Questa mattina in centro a Schio mi si è avvicinato un giovane africano per chiedermi aiuto. "Cerco lavoro -mi dice- sono in grave difficoltà, ho una moglie e due bimbi piccoli (mi ha mostrato le foto)". Gli manifesto che molti italiani hanno lo stesso problema, infatti, sommessamente, mi dice: "se riesco a lavorare per prendere qualche euro, dopo quasi dieci anni che sto qui (i suoi due figli sono nati in Italia), imbarco tutta la famiglia e torno in Ghana. 

Insomma, nonostante gli abbia espresso subito come la penso, il confronto è stato cordiale e piacevole. Alle mie parole il giovane ghanese aggiunge con tono perentorio: "Quelli che vengono qui con i gommoni dall'Africa creano problemi anche a noi. Non va bene!. Fanno i mantenuti e pretendono, devono capire che qui non c'è lavoro o c'è ne è poco anche per voi italiani". 

Ho voluto rendere partecipi i lettori delle mie modeste riflessioni, perché da questa chiacchierata viene confermato il pensiero di chi si batte strenuamente contro questa immigrazione selvaggia da tratta degli schiavi. Un'opposizione determinata indirizzata al malavitoso, seppur legale (sic!) sistema dell'accoglienza che il Governo italiano non ha mai messo in discussione seriamente. Non ce la prendiamo direttamente con gli africani; se lo facciamo è una conseguenza delle loro proteste spesso ingiustificate, inscenate senza mai ringraziare, quand'anche avessero delle ragioni, per quanto gli è stato donato. 
Tra l'altro, dopo esserci salutati con un'intensa stretta di mano, proseguo nelle mie cose e di li a poco mi imbatto in altri tre ragazzi africani posizionati in punti strategici del centro. 
Tutti chiedono l'elemosina in modo discreto ma evidente. Con uno di loro mi sono fermato e gli chiedo da dove viene. "Profugo", mi risponde, manifestandomi in un italiano stentato il disagio personale e tutta una serie di lamentele che rientrano nel solito copione.
Ecco le due facce dell'Africa. Ve n'è una terza ed è quella che non abbandona casa propria perché non ha nemmeno la forza per alzarsi in piedi o perché ha scelto di non farsi accalappiare da un miraggio costruito artatamente dai trafficanti. Eppure, il Governo italiano preferisce dispensare illusioni pescando nel mediterraneo flotte di ventenni senza arte né parte che poi finiscono come bassa manovalanza a disposizioni del caporalato per la raccolta di pomodori o delle gang criminose importate anch'esse dall'Africa. 
Vi pongo una domanda: quei tre ragazzi che oggi fanno l'elemosina in centro a Schio, cosa pensate andranno a fare appena saranno accalappiati dalla rete delle gang?. 
Ciò nonostante, per qualcuno siamo sempre noi a sbagliare, perché siamo spinti dal pregiudizio e dal razzismo. Come disse William Shakespeare, "il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio".

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