Lettera aperta sui "bimbi profughi"


IO NON MI FACCIO IMPIETOSIRE DALLA VOSTRA MESCHINA PROPAGANDA                      di Alex Cioni

I sostenitori dell'accoglienza non hanno più argomenti, usano quindi la carta dei minorenni non accompagnati per provare a impietosirci al fine di convincerci che sia giusto stare dalla loro parte. 
In primo luogo, molto spesso questi ragazzi si spacciano per minorenni e come tali costano (a noi tutti) tre volte tanto dei richiedenti asilo maggiorenni che quasi sempre risultano essere pure loro dei millantatori.

No! la pietà è un'altra cosa. Non mi faccio impietosire, perché contribuirei al massacro di queste giovani vite. Voi "accoglienti" li state illudendo ad una salvezza che non troveranno, mentre sul loro percorso incontreranno la nuda e cruda e realtà: vivere una vita da precari senza una prospettiva concreta di avere un lavoro dignitoso, quando già molti di loro conoscono la dura vita di strada e la solitudine di un'esistenza priva di dignità. 
Ecco il risultato del vostro buonismo che cianciate dai salotti televisivi e dalle vostre case lussuose posizionate nei quartiere "bene" delle città. Voi che volete insegnare a noi disgraziati di periferia come si convive con la moltitudine delle comunità straniere, siete colpevoli del crimine di volerli assimilati ai nostri giovani, anch'essi ancorati ad un presente incerto e ad un futuro ignoto, o talmente chiaro da spingerli ad abbandonare la terra natia per fare i lavapiatti in Inghilterra o i camerieri in Germania. Continuate a propinarci la soluzione dell'accoglienza diffusa senza dire come, creando uno squilibrio di trattamento tra noi italiani e quest'altri a cui state dispensando solo delle pie illusioni, come fanno i bravi mercanti, il cui unico interesse è di piazzare la propria mercanzia di scarsa qualità spacciandola per qualcosa di cui non possiamo fare a meno. No! io non mi faccio impietosiredalla vostra meschina propaganda, proprio perché ho a cuore la sorte di questi ragazzi anche se hanno mentito sulla loro età. 
Come ho a cuore la sorte degli italiani. No! non mi faccio accalappiare nella vostra corda, non mi sento in colpa per rifiutare la diabolica teoria dell'accoglienza. Io me ne frego del vostro giudizio partigiano perché non ho nessuna stima di voi, perché non siete altro che dei poveri pusillanimi prigionieri della vostra ideologia immigrazionista.


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