Vicenza, altri 300 profughi in arrivo. PrimaNoi all'attacco


L'APPELLO DEL COMITATO: PICCHETTARE LE STRUTTURE IMPEDENDO L'INGRESSO DEI SEDICENTI PROFUGHI. NON E' PIU' IL TEMPO DELLE CHIACCHIERE O DEI MI PIACE SU FACEBOOK

Dopo oltre un anno dalla costituzione del Comitato di cittadini PrimaNoi il tema immigrazione rimane di stretta attualità come raccontano le cronache di questi giorni. Migliaia gli uomini prelevati dalla Guardia costiera e dalla Marina Militare che in queste ore sono distribuiti nelle varie provincie della penisola tra cui Vicenza con l'annunciato arrivo di altre 250/300 unità di richiedenti asilo che si aggiungono alle duemila già dislocate nei vari centri d'accoglienza. 
Proprio in questo periodo del 2015 il Prefetto Soldà voleva creare fa un hub all'ospedale De Lellis di Schio ma "le vibranti e compatte proteste di cittadini e di tutti gli attori istituzionali interessati convinsero il prefetto a fare un passo indietro" - raccontano i rappresentanti del comitato. 
Avevamo profetizzato in tempi non sospetti che il sistema dell'accoglienza sarebbe collassato -spiega il portavoce Alex Cioni- ma il prefetto Soldà si è ostinato a rappresentare orgogliosamente la quinta colonna del Governo Renzi fregandosene dell'opposizione sostenuta dalla maggioranza dei sindaci e della popolazione".
Il comitato lancia un appello diretto ai cittadini della provincia di Vicenza e ai gruppi politici che condividono il medesimo fronte di opposizione: "Noi abbiamo fatto la nostra parte, è arrivato il momento che usciate dal torpore per passare all'azione". La minaccia, nemmeno tanto velata, proposta da PrimaNoi è di alzare il livello della protesa da "forme pacifiche di protesta passiva a forme di resistenza attiva". "Di chiacchieroni ne sono pieni i cimiteri -accusa Cioni- quindi è arrivato il momento di agire con assoluta determinazione e trasparenza". 
In questi giorni centinaia di migranti saranno suddivisi nei centri d'accoglienza, essendoci però problemi di posti letto, gli esponenti di PrimaNoi hanno motivo di credere che l'hotel Eden di Schio prima o poi aprirà i battenti nonostante il lavoro dell'Amministrazione scledense che ne ha revocato l'agibilità. "Le centinaia di persone che ai primi di agosto hanno partecipato con noi alla protesta davanti all'albergo promossa dal sindaco, devono rendersi conto che il tempo delle passerelle e degli slogan è terminato, è giunto il momento di passare alle vie di fatto picchettando l'ingresso della struttura. Noi inizieremo questo fine settimana. 
Se la prefettura dovesse forzare la mano nonostante la revoca dell'agibilità, dovranno essere i cittadini a creare un muro -attacca Giuseppe De Marchi del direttivo di PrimaNoi. 
Per gli affittacamere, cioè quei privati che concedono gli appartamenti per i profughi "facendo fatturato grazie al sistema dell'accoglienza e ai soldi dei contribuenti italiani, creeremo delle liste di proscrizione al fine di rendere pubblici nomi e cognomi denunciandoli come infimi speculatori e collaborazionisti di un Governo che favorisce l'invasione di falsi profughi "- hanno promesso gli attivisti del comitato spontaneo di cittadini PrimaNoi.

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